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Archivio di Stato di Genova

Storico eventi e mostre

2025

Dal 27 gennaio Dal 10 febbraio  

Dalle leggi razziali all'Olocausto. Genova 1938-1945.

Tipologia evento: Mostra virtuale

LinkArchivio di Stato di Genova: Dalle leggi razziali all'Olocausto. Genova, 1938-1945

"Non possono tornare ai loro paesi". Profughi giuliano-dalmati a Genova (1945-1951)

Tipologia evento: Percorso virtuale

LinkArchivio di Stato di Genova: “Non possono tornare ai loro paesi”. Profughi giuliano-dalmati a Genova (1945-1951)

 
12 febbraio 15-16 febbraio  

Le origini di Cristoforo Colombo.

Tipologia evento: Incontro

Sactissime ac Beatissime Pater. I rapporti tra Genova e il Papato nell'età medievale.

Tipologia evento: Mostra

 
6 marzo 8 marzo  

L’archivio storico degli Ospedali Civili di Genova. Memorie della sanità genovese dal Medioevo ai giorni nostri

Tipologia evento: Incontro

Tre donne nella storia di Genova

Tipologia evento: percorso virtuale

LinkArchivio di Stato di Genova: Tre donne nella storia di Genova

 
14 marzo 19 marzo  

Giornata Nazionale del Paesaggio

Tipologia evento: Giornata nazionale

LinkGiornata Nazionale del Paesaggio 2025

Genovesi sulle Vie della seta: testimonianze e storie di vita dai documenti d'archivio

Tipologia evento: Conferenza

 
26 marzo 10 aprile  

La guerra è finita. Storie di gente comune nel secondo conflitto mondiale

Tipologia evento: Inaugurazione mostra

Andrea Doria negli anni '20 del Cinquecento: da «ladrone» a «padre della patria», da «pirata» a Capitano Generale della flotta dell'Imperatore

Tipologia evento: Conferenza

 
27 aprile - 3 e 4 maggio    

Rolli Days

Tipologia evento: Visita guidata

   
     
     

 

2024

Adotta un Documento

Tipologia evento: Mostra documentaria e cerimonia

 

Progetto per la conservazione del patrimonio documentario dell’antica Repubblica di Genova.

Consegna dei diplomi di adozione e mostra dei documenti restaurati nel corso dell’anno 2024.

Gli archivi fuori dall'archivio

Tipologia evento: Conferenza

 

L'evento, dedicato alle fonti medievali della Liguria conservate al di fuori dell'Archivio di Stato, intende illustrare alcune tipologie di interventi attuati dalla Soprintendenza (sanificazione e recupero di archivi in precarie condizioni conservative; trasferimenti in sicurezza, restauri, censimenti, attività di inventariazione, digitalizzazione e valorizzazione, ecc.) volti a tutelare, salvaguardare e rendere fruibili archivi e documenti di enti diversi, presenti sul territorio regionale. Il proposito è quello di far meglio conoscere l'attività che la Soprintendenza svolge avvalendosi anche degli archivisti e restauratori liberi professionisti e di mostrare quanto impegno e quanto lavoro sono spesso necessari per garantire la sopravvivenza delle fonti documentarie - così delicate e costantemente a rischio - e poterle consegnare alla comunità scientifica.

 

Locandina fornita dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Liguria

Rosa Moderno

Tipologia evento: Conferenza

 

La Pietra del Finale, secolare materiale da rivestimento monumentale impiegata in Liguria, nella stagione del Modernismo genovese ha vissuto il suo "canto del cigno" prima del completo esaurimento delle cave. Tra i protagonisti del periodo che ne fecero largo uso, figurano Luigi Carlo Daneri e Robaldo Morozzo della Rocca. Ne discutono Elisa Boeri, ricercatrice e insegnante di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano, e Stefano Moffa Passamonti, architetto. Modera l'incontro Giovanni Murialdo, presidente della sezione finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri e coordinatore del progetto Museo Diffuso del Finale-MUDiF.

Il cammino di Genova nel Medioevo

Tipologia evento: Mostra documentaria

 

Un luogo di scambio e di incontro, capace di attirare investimenti e aprire nuove rotte per il commercio: questa è la città di Genova nel Medioevo, quale appare dai documenti conservati nel suo Archivio di Stato.

Punto di arrivo delle merci provenienti da tutto il mondo, la Genova medievale si racconta al visitatore attraverso un percorso che ne evidenzia le diverse forme di governo cittadino (consoli, podestà, capitani del popolo, doge); i rapporti diplomatici con i governi di tutto il mondo allora conosciuto, senza pregiudizi di razza e di religione; la costruzione degli edifici simbolo della città (Cattedrale, mura, Lanterna, Palazzo Ducale, Palazzo San Giorgio); l’incontro con altre civiltà e l’integrazione nella società degli schiavi provenienti da Oriente e Occidente.

In omaggio alla scoperta del Nuovo Mondo, l’evento che in base alla tradizione storiografica pone termine all’epoca medievale, il percorso si conclude con il testamento di Cristoforo Colombo e il suo omaggio a Genova, “città nobile e potente sul mare”, ricordata dal grande navigatore come patria di nascita “giacché in essa io nacqui e di là venni”. 

Il cammino di Genova nel Medioevo

Tipologia evento: Mostra documentaria

 

Un luogo di scambio e di incontro, capace di attirare investimenti e aprire nuove rotte per il commercio: questa è la città di Genova nel Medioevo, quale appare dai documenti conservati nel suo Archivio di Stato.

Punto di arrivo delle merci provenienti da tutto il mondo, la Genova medievale si racconta al visitatore attraverso un percorso che ne evidenzia le diverse forme di governo cittadino (consoli, podestà, capitani del popolo, doge); i rapporti diplomatici con i governi di tutto il mondo allora conosciuto, senza pregiudizi di razza e di religione; la costruzione degli edifici simbolo della città (Cattedrale, mura, Lanterna, Palazzo Ducale, Palazzo San Giorgio); l’incontro con altre civiltà e l’integrazione nella società degli schiavi provenienti da Oriente e Occidente.

In omaggio alla scoperta del Nuovo Mondo, l’evento che in base alla tradizione storiografica pone termine all’epoca medievale, il percorso si conclude con il testamento di Cristoforo Colombo e il suo omaggio a Genova, “città nobile e potente sul mare”, ricordata dal grande navigatore come patria di nascita “giacché in essa io nacqui e di là venni”. 

A cura di Maria Teresa Brolis e Silvia Carraro

Tipologia evento: Conferenza

 

«La medievistica religiosa è ben avvezza alla dimensione biografica: numerosissimi sono i profili dedicati a santi, a maestri del pensiero, a grandi personaggi della Chiesa; e a sante, scrittrici, mistiche di prima grandezza. Nell’ideazione di questo volume, ci si è chiesti se non fosse possibile applicare la stessa attenzione e gli stessi parametri a persone “qualsiasi”… Rispetto agli studi precedenti, il volume si propone di evidenziare la centralità della persona, intesa non solo come il prodotto e il risultato del suo stato sociale, ma come protagonista della storia in quanto individuo libero che agisce in un contesto storico rispetto al quale può operare delle scelte… Grazie agli scritti di molti autori, si è cercato di tracciare un affresco della vita religiosa medievale che tenga in considerazione molteplici punti di vista su persone appartenenti a diversi ambienti sociali: dal mercante sognatore al console convertito, dal bestemmiatore pentito al talent scout di santi, dalla vedova devota a quella prostituta, dalla ladra di reliquie alla serva eroica e così via…» Dalla nota delle curatrici. A cura di Maria Teresa Brolis e Silvia Carraro con un’introduzione di Franco Cardini.

Rolli Days

Tipologia evento: Visita guidata

 

Locandina fornita dal Comune di Genova

La grande espansione commerciale nel Medioevo (secoli XI-XVI)

Tipologia evento: Mostra documentaria e visita guidata

 

L’espansione commerciale che porta i genovesi a dominare le rotte di collegamento tra l’Oriente e le Fiandre è tracciata da trattati politici e atti notarili che illustrano una storia del tutto peculiare, nella quale gli interessi dello Stato si intersecano e talvolta si confondono con quelli dei privati e viceversa. Le Crociate e la nascita dei Regni cristiani in Terrasanta sono all’origine delle prime acquisizioni territoriali, di portata inizialmente minima, ma destinate ad acquistare sviluppo sempre maggiore: un gruppo di case contigue, una sede per il magistrato di riferimento, una chiesa, un bagno, un forno, un macello.

I genovesi legano la loro fortuna allo sfruttamento delle proprie capacità nei campi della navigazione, del commercio e del credito, cercano e aprono nuove vie di comunicazione, stringono accordi con altre potenze utilizzando – a seconda delle circostanze – i canali diplomatici o la forza delle armi. Non vi è luogo conosciuto nel quale i genovesi non arrivino, e il nome di Genova è garanzia di protezione e privilegi per chiunque riesca a stringere con i suoi abitanti relazioni di affari e legami familiari. All’intraprendenza e al coraggio di questi uomini, capaci di creare monopoli commerciali e di diventare esploratori e ammiragli, talvolta anche principi, Genova deve la sua straordinaria storia e il suo ruolo, da tutti riconosciuto, di intermediaria tra Oriente ed Occidente.

 

2023

A cura di Giustina Olgiati e Daniele Tinterri

Tipologia evento: Mostra documentaria, visita guidata e ciclo di conferenze

 

Durante i secoli del Medioevo e dell'età moderna il termine famiglia definisce un complesso di individui molto più ampio del nucleo rappresentato da due sposi e dai loro figli. La famiglia comprende ascendenti, discendenti, collaterali; mogli legittime, separate o divorziate; concubine; servitori, stipendiati e apprendisti; donne nubili o vedove; figli naturali o non ancora emancipati dalla patria potestà; consanguinei bisognosi di assistenza. Per il patriziato Genovese la famiglia è il clan, l'insieme di quanti si fregiano dello stesso cognome per diritto di nascita o per l'associazione a un albergo e godono di beni in comune. Nel Settecento si aggiungono ad essi i cavalier serventi, galanti o cicisbei.

Se lo Stato interviene, con leggi e statuti, per regolare interessi patrimoniali, usi e costumi legati ai rapporti di famiglia, la realtà di tutti i giorni affiora dagli atti dei notai, che ci raccontano storie di matrimoni imposti e rifiutati, bigamia e uxoricidio, rapimenti e violenza, separazioni e divorzi, figli legittimi e naturali, vedovi e anziani. Le vicende private di grandi personaggi storici come Cristoforo Colombo e Giovanni Andrea Doria si uniscono con quelle degli abitanti della città di Genova, dallo schiavo liberato che proviene dal Catai agli uomini e donne di ogni ceto e condizione sociale, nel lungo arco cronologico che copre la storia del Comune e della Repubblica di Genova. Una storia che non cessa mai di stupirci e di farci riflettere sulle radici del nostro presente.

 

2021

A cura di Gianluca Ameri, Marco Berisso e Giustina Olgiati

La mostra espone per la prima volta tutti i manoscritti e i frammenti di codici danteschi conservati in Liguria, o realizzati per committen­ti liguri, o giunti in seguito, per le mille vie del collezionismo e del mercato librario. Essi testimoniano che nel Trecento e nel Quattro­cento l’opera dell’Alighieri ebbe, in Liguria, una fortuna notevole: a Genova fu infatti realizzato, nel 1336, il codice ritenuto il più antico tra quelli datati del Poema (il ms. 190 della Biblioteca Comunale Passerini-Landi di Piacenza); mentre intorno al 1340 fu miniato da Francesco Traini per Lucano Spinola lo splendido manoscritto con le Expositiones all’Inferno di Guido da Pisa, oggi al Musée Condé di Chantilly.

Opere così precoci, e di qualità così alta, da essere giustamente considerate fondamentali per la tradizione testuale e illustrativa del­la Commedia. Insieme a queste, manoscritti adorni di miniature o di eleganti iniziali “filigranate”, mai esposti prima, fanno scoprire la storia della diffusione delle opere di Dante in Liguria, dagli anni seguenti la sua morte – di cui ricorre il settimo centenario – fino al Quattrocento, grazie al collezionismo di dogi, colti umanisti e splendidi mecenati.

Accanto ai codici, una scelta di documenti del XIII e XIV secolo illustra le vicende dei personaggi liguri citati nella Commedia, da Branca Doria ai fratelli Vivaldi, da Corrado Malaspina a Ottobono e Alagia Fieschi.

Autori dei saggi e delle schede di catalogo:

Giuseppe Alvino, Gianluca Ameri, Marco Berisso, Simona Bianca­lana, Andrea Ferrando, Andrea Lercari, Simona Morando, Giustina Olgiati, Margherita Orsero, Federica Volpera.

 

2020

A cura di Nicola Gabellieri, Valentina Pescini, Daniele Tinterri

I riti e le pratiche legate alla transumanza plasmano le relazioni tra persone, animali ed ecosistemi e rappresentano forme di allevamento sostenibili ed estremamente efficaci nella gestione delle risorse ambientali. 

In Liguria, la transumanza ha per secoli rappresentato un fenomeno di dimensioni inaspettate ed è questa vicenda che il catalogo intende indagare, avvalendosi di lunghe ricerche del Centro Interdipartimentale di Ricerca-Laboratorio Archeologia e Storia Ambientale dell’Università di Genova e delle attività dell’Università di Genova e delle attività della Regione Liguria e dei Parchi regionali nell’ambito del progetto transfrontaliero Inter-reg IT-FR Maritime CAMBIO-VIA (Cammini e Biodiversità: valorizzazione itinerari e accessibilità per la transumanza). Protagoniste di queste indagini sono le innumerevoli tracce materiali che la transumanza, come ogni attività umana, lascia dietro di sé e che sono custodite in “archivi” diversissimi tra loro.

Sono certamente fondamentali i documenti emessi da magistrati, notai e comunità locali, così come i dipinti, le figure del presepe genovese e gli oggetti d’uso quotidiano conservati nei musei. Ma accanto a queste fonti, sono vastissimi “archivi di terreno” i suoli, sedimenti e coperture vegetali che documentano pratiche e paesaggi: la transumanza costruisce manufatti (vie, ricoveri per pastori e animali o fosse di cattura per i lupi) ma influisce anche profondamente sulla biodiversità e sulla distribuzione di specie animali e vegetali. Esperti di diverse discipline dialogano tra loro, per ricostruire un quadro complessivo e coerente a partire da dati estremamente diversificati. Storici, archivisti, storici dell’arte, botanici, zoologi, archeologi, geografi, etnografi contribuiscono con le proprie competenze e specializzazioni a illuminare i molteplici aspetti della transumanza in Liguria, restituendoci i caratteri di un fenomeno troppo spesso sottovalutato nella storia degli ambienti della nostra regione. 

La transumanza è stata dichiarata Patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco nel 2019. 

 

2019

A cura di Enzo Marciante e Giustina Olgiati

Dall’incontro tra Enzo Marciante e l’Archivio di Stato di Genova nasce una riflessione sulla storia della nostra città: straordinaria, spesso incredibile, appassionante e unica come gli uomini che ne sono stati protagonisti, ma di fatto ignorata nei libri di testo delle scuole di ogni ordine e grado.

Con il supporto delle tavole originali delle Storie di Genova, prima trasposizione a fumetti del passato di una città, raccontiamo alcune delle vicende più significative che hanno visto protagonisti i genovesi: dalla prima crociata alla scoperta dell’America, dalla battaglia della Meloria alla congiura di Gian Luigi Fieschi, dal rapporto con papi e imperatori al bombardamento di Luigi XIV.

Attraverso i disegni di Marciante, i documenti dell’Archivio di Stato e i testi dei cronisti dell’epoca, personaggi come Caffaro, Guglielmo Embriaco, Cristoforo Colombo e Andrea Doria guideranno anche le generazioni più giovani alla scoperta della storia della città di Genova.

 

2018

A cura di Giustina Olgiati e Andrea Zappia

Gli schiavi sono gli uomini e donne di condizione servile che svolgono i lavori più pesanti nell’agricoltura come nell’artigianato e nelle dimore private le mansioni di serve domestiche, balie, badanti, concubine del padrone e oggetto delle attenzioni degli altri uomini della casa. Vittime di guerre, razzie e povertà, provengono dalle coste saracene, dalla Sardegna, poi dal grande mercato del mar Nero: sono tartari, russi, abkhazi, circassi, zichi, magiari, ungari, bulgari, greci, mingreli, lazi, più tardi albanesi, bosniaci, valacchi, mori di Malaga e Granada, ebrei della diaspora sefardita, turchi. Sono la “merce umana”, voce primaria nell’economia della Genova medievale. Come schiavi non hanno diritti; se liberati, si integrano nella società, formano una famiglia, diventano a tutti gli effetti cittadini di Genova.

I cattivi sono gli uomini e donne liguri di nascita libera, che la cattura da parte delle navi barbaresche ha reso schiavi. Vengono dai borghi delle riviere, dalle piccole imbarcazioni dei pescatori e dai grandi vascelli sconfitti in battaglia; sono nati in famiglie povere e nel grande patriziato cittadino. Per la loro liberazione opera a Genova il Magistrato del riscatto degli schiavi. Molti di loro riescono a ritornare; molti non rivedono più le loro case.

Questa mostra racconta la storia di uomini e donne che da una sponda all’altra del Mediterraneo hanno vissuto vicende simili, condividendo la terribile esperienza della vita in catene; di chi è riuscito a ritornare in libertà; di chi ha trovato in terra straniera una nuova patria e un nuovo futuro.

 

2017

A cura di Fiorenzo Toso e Giustina Olgiati

A fare di una parlata locale una lingua non è solo il suo utilizzo da parte di una comunità ma il suo ruolo come segno di identità collettiva ed il rilievo che le viene conferito dall’impiego nell’amministrazione, nella diplomazia, nella letteratura, nello spettacolo. La lingua genovese ha unito a queste caratteristiche la capacità di espandersi in tutto il mondo, attraverso i viaggi dei mercanti nel Medioevo e l’emigrazione in epoca contemporanea.

Questa mostra illustra la storia millenaria del genovese attraverso i suoi documenti più significativi, dalle prime testimonianze dell’emancipazione dalla lingua latina all’affermazione nella poesia, dai trattati con i tartari e con Tunisi ai testi sacri, dalla letteratura colta di Foglietta, Cavalli e De Franchi a quella popolare dei lunari dell’Ottocento, dalla pubblicistica alla poesia, dal teatro di Govi alle canzoni di Mario Cappello e Fabrizio de André. Grazie alla collaborazione dei più importanti istituti culturali della città e di collezionisti privati l’Archivio di Stato di Genova e la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria offrono al pubblico, non solo locale, una mostra che senza sacrificare l’aspetto scientifico vuole incuriosire, coinvolgere e far riflettere su un patrimonio linguistico e culturale straordinario, di importanza cruciale per la comprensione del rapporto della società ligure con il proprio passato, il proprio presente ed il proprio futuro.

Autori dei testi, delle trascrizioni e delle schede di catalogo:

Enrico Basso, Roberto Beccaria, Alessandro Guasoni, Stefano Lusito, Giustina Olgiati, Fiorenzo Toso.

 

In copertina

Anonimo Genovese, Rime, ASCG, Collezione Molfino, Ms. 421

 

2016

A cura di Giustina Olgiati

L’Archivio di Stato di Genova apre al pubblico, per la prima volta in un’unica esposizione, i suoi tesori più preziosi, immagine e simbolo della storia millenaria di una città che ha fatto del commercio e dell’incontro con altri popoli e diverse civiltà il fulcro stesso della sua esistenza. 

La nascita del governo comunale, concomitante con la prima crociata, l’espansione commerciale in Oltremare e nelle terre dell’Impero bizantino, i rapporti con le potenze del Mediterraneo e del mar Nero, i viaggi lungo la Via della Seta e la riapertura della rotta Atlantica sono illustrati da documenti originali unici al mondo scritti in lingua latina, araba, greca, armena e turca. Le vicende istituzionali della città, dal patto della Compagna alla riforma di Andrea Doria, fanno da sfondo ai primati che Genova ha stabilito in ogni campo, dalla navigazione all’evoluzione del documento notarile, dalle assicurazioni alla nascita del Banco di San Giorgio. Un viaggio affascinante ed unico nel passato di una città straordinaria, che si rispecchia nei due manoscritti più antichi degli Annali di Caffaro, per la prima volta esposti insieme, e nella Cronaca di Iacopo da Varagine, e che trova nuova gloria nell’impresa di Cristoforo Colombo ed autentica bellezza nei manoscritti delle famiglie nobili, nei bozzetti di affreschi e sculture, nelle carte geografiche che disegnano i luoghi più belli della Liguria.

Autori dei testi e delle schede del catalogo: Stefania Bertini, Giuseppe Felloni, Stefano Gardini, Andrea Lercari, Giustina Olgiati, Antonio Placanica, Roberto Santamaria.

 



Ultimo aggiornamento: 09/05/2025