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Archivio di Stato di Genova

1949-1951

Il 1949 si apre con gli stessi problemi, legati alla carenza di locali in conseguenza dei danni di guerra. Alla mancanza di appartamenti si unisce quella di magazzini per conservare gli averi dei profughi giuliani.

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Fonogramma dell’Ufficio Provinciale Assistenza Post-Bellica

Alla Prefettura Genova

Li 8.2.1949

Riferimento fonogramma n. 085 Gab. del 1° corrente comunicasi impossibilità reperire magazzini per la conservazione masserizie profughi giuliani.

F.to Galletti

 

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Questura di Genova

Divisione Gab. N. di prot. 101318 Risposta a nota 085 del 27.1.u.s.

Genova lì 7 febbraio 1949

Oggetto: deposito masserizie optanti – ricerca locali

Riservata urgente a mano

A S.E. il Prefetto di Genova

In relazione alla nota distinta a margine, comunicasi che le ricerche esperite in questa provincia per rintracciare capaci magazzini o capannoni delle dimensioni segnalate, da adibire all’uso indicato in oggetto, hanno finora avuto esito negativo, anche per la nota grave deficienza di locali   conseguente dalle distruzioni operate dalla guerra.

 

Il Questore

 

Nel rapporto trasmesso il 14 febbraio 1949 dalla Prefettura di Genova alla Direzione Generale dell’Assistenza Post-Bellica del Ministero dell’Interno è contenuto l’elenco degli edifici, adibiti ad alloggi collettivi per profughi, sfollati e sinistrati, nei Comuni di Rapallo, Santa Margherita, Sori e Genova: istituti religiosi, caserme, scuole, alberghi, ricoveri e rifugi, anche in precarie condizioni.

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14/2/1949

Al Ministero dell’Interno

Direzione Generale dell’A.P.B.

Ufficio Speciale di Ragioneria - Sez. II°

Roma

Alloggi collettivi per profughi, sfollati o sinistrati.

In ottemperanza a quanto richiesto dalla circ. min. n. 61247/1.20 del 22 ottobre 1948, si trasmette l’elenco degli edifici che, nella provincia di Genova, sono adibiti ad alloggi collettivi per profughi, sfollati e sinistrati.

Comune di RAPALLO

  1. Ex Albergo Fiorenza – edificio situato in Rapallo Via Aurelia Occidentale 9, n. 5 piani, n. 42 vani, proprietario Giacomo Costa, precedentemente adibito prima ad Albergo e poi ad Orfanotrofio in gestione alla P.C.A, “Auxilium” di Genova e da questa concessa ai profughi giuliani in data 5 febbraio 1947.

Famiglie alloggiate n. 45 per complessive n. 197 persone.

Alla custodia e alla pulizia provvedono gli stessi profughi – manca la luce dal giugno ’48 perché gli abitanti non hanno provveduto al pagamento. L’acqua è a carico dello stesso proprietario e l’affitto non viene pagato in quanto l’edificio fu concesso in temporaneo uso gratuito dallo stesso Dr. Costa.

COMUNE DI SANTA MARGHERITA LIGURE

  1. Collegio ex Orfani cc. nn. ed ex Roccatagliata – edificio sito in S. Margherita Ligure, Via Roccatagliata consta di 4 piani per complessivi 54 vani di grande area ed è oggi di proprietà dell’Ente Nazionale Previdenza ed Assistenza Dipendenti Statali (ENPAS). Fabbricato sinistrato e fortemente danneggiato ha indotto il Ministero dei LL.PP. a provvedere allo stanziamento di lire 20 milioni per la riparazione ma l’impossibilità di sistemare le famiglie ivi alloggiate ritarda l’inizio dei lavori.

Abitano in tale fabbricato n. 32 famiglie per complessive 107 persone; occuparono il fabbricato nel 2° semestre del 1945, volontariamente, senza che da parte dell’Autorità competente fosse emanato alcun ordine di requisizione. Le spese di custodia e di manutenzione varie sono ora a / carico dell’E.N.P.A.S., mentre i consumi di luce ed acqua sono pagati dalle famiglie che pure corrispondono un esiguo fitto mensile.

  1. Palazzina in Corso Buenos Ayres, compresa nella proprietà dell’ex collegio Orfani cc.nn. fabbricato in 2 piani per vani 12 abitata da n. 4 famiglie per complessivi 20 individui.
  2. Garage in Corso Buenos Ayres, compreso nella proprietà dell’ex Collegio Orfani cc.nn. piani n. 1 vani 1 alloggiate n. 2 famiglie per complessivi 4 individui.

Per quanto riguarda la proprietà, la gestione, le spese ecc. degli stabili di cui al n. 2) e 3) si richiama quanto sopra detto per il fabbricato contrale del Collegio in parola.

COMUNE DI SORI

  1. Palazzina privata ex Caserma dei Carabinieri, sita in Sori Via F. Crispi, 10 consistente in 3 piani per vani 14. Vi sono alloggiate n. 5 famiglie sinistrate per n. 17 persone occupata dall’aprile 1945 dietro requisizione del C.L.N. la pigione, la luce e l’acqua sono pagate dagli inquilini.
  2. Ricovero di mendicità sito in Sori, Via Mazzini 10 composto da 2 piani per n. 10 vani. Vi sono alloggiate 3 famiglie per complessive n. 12 persone. Occupato nell’aprile 1945 dietro disposizione del C.L.N.  In detto ricovero vi sono locali adibiti ad ambulatorio dell’Ufficiale Sanitario del Comune Ambulatorio (O.N.M.I.), Ufficio Postale ed altro.

Le spese di custodia, pulizia, luce ed acqua sono a carico dell’Ente Comunale Assistenza, proprietario di detto fabbricato.

COMUNE DI GENOVA

  1. Scuole Mazzini P. Carrega              Famiglie n. 46                        Componenti n. 196
  2. Scuole Chiabrera                                                56                                                  250
  3. Scuole Nino Bixio                                              10                                                    13
  4. Scuole Garibaldi                                                  9                                                     49
  5. Scuole Vecchie - GE Rivarolo                            3                                                     13
  6. Scuole Caffaro - Certosa                                     2                                                     14
  7. Scuole S. Anna - Ge Voltri                                19                                                     71
  8. Scuola De Amicis - GE Voltri                             9                                                      36
  9. Scuola Mazzini - Sampierdarena                      10                                                      39
  10. Asilo P.za Manzoni                                             3                                                      13 /
  11. Asilo Chighizzola                                             23                                                      91
  12. Convento Donne Penitenti                                   8                                                      39       
  13. Convento Turchine                                            10                                                     46
  14. Abbazia S. Giuliano (in affitto)                         42                                                   161 
  15. Casa dello Studente                                             6                                                     32
  16. Dormitorio P.za Sarzana                                   65                                                   151
  17. Albergo Eden (in affitto)                                 135                                                  515
  18. Albergo Cesare Battisti                                   131                                                  438
  19. Rifugio Giacomo Moresco                                45                                                  224
  20. Rifugio Volpara                                                 52                                                  319
  21. Rifugio di Borzoli                                            114                                                  539

I sopra elencati stabili sono di proprietà del Comune di Genova, a cui per altro fanno carico gli oneri derivanti dalla manutenzione, pulizia, consumo di energia elettrica, consumo dell’acqua e delle spese di custodia.

  1. Convento Suore Turchine – sito in Genova C. so Carbonara, ospita 10 famiglie sinistrate per un totale di 30 persone, occupato dal 6/6/1945 per interessamento della P.C.A. “Auxilium” di Genova la quale a proprie spese fece i lavori di adattamento. La luce è pagata dagli ospiti, l’acqua è a carico del Convento; la pigione non è richiesta dalle Suore Proprietarie.
  2. Istituto Derelitti – sito in Genova, Via Imperiale, composta di 3 piani di 30 locali, proprietà dell’Opera di Pompei, ospita 50 profughi. Occupato dal 10/2/47 per interessamento della P.C.A. “Auxilium” di Genova. La luce è pagata dai sinistrati ivi alloggiati, l’acqua a carico dell’Istituto, la pigione non è richiesta.
  3. Convento dei Padri Cappuccini di Campi – sito in Genova Cornigliano, ospita 29 famiglie di profughi per 129 persone che occupano quasi tutto il convento e pagano solo un esiguo fitto. Occupato dal marzo 1947 per interessamento dell’”Auxilium” di Genova. Tutte le altre spese sono a carico degli ospitanti.

 

Il Prefetto Capo Ufficio

 

Il 17 febbraio il Comitato di Genova dell’Associazione Nazionale per la Venezia Giulia e Zara chiede al Prefetto di Genova di intervenire per ottenere dal sindaco di Ronco Scrivia la concessione ai profughi giuliani di alcuni appartamenti dei due fabbricati erariali appena costruiti nel suo Comune.

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Associazione Nazionale per la Venezia Giulia e Zara

Comitato di Genova

Genova, 17/2/1949

Oggetto: alloggio per profughi a Ronco Scrivia

A S.E. il Prefetto di Genova

Ci permettiamo di ricorrere ancora alla comprensione ed al benevolo appoggio dell’ E.V. a favore dei profughi giuliani residenti a Ronco Scrivia, per i quali si prega la concessione di qualche appartamento dei due fabbricati erariali colà recentemente costruiti.

Codesta spett.le Prefettura, già interessata in merito, aveva fornito assicurazione con f.n. 0887/Gab. del 13/7/1948.

Purtroppo però il sindaco di Ronco Scrivia, interpellato direttamente dagli interessati, ha escluso la concessione a profughi giuliani degli appartamenti di cui sopra.

Si prega pertanto vivamente l’intervento della S.V. onde ottenere per i profughi giuliani, residenti a Ronco Scrivia la sistemazione richiesta.

Sentitamente ringraziando si porgono i più distinti ossequi.

 

Il Presidente

(avv. Bruno Bissaldi)

 

Il Corriere Mercantile del 19 febbraio 1949 dedica un articolo ai «Grandi problemi della ricostruzione e del rinnovamento cittadino», denunciando il degrado e le pessime condizioni igieniche del centro storico di Genova, dove «715 famiglie vivono in caseggiati semidistrutti, altre 106 sono alloggiate in baracche, 688 in rifugi, 377 in cantinati, 160 in dormitori pubblici».

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Tra luglio e ottobre 1949 il Prefetto di Genova e il Direttore generale dell'Assistenza Pubblica al Ministero dell'Interno si occupano del trasferimento al Centro Raccolta profughi di Chiavari  dei profughi giuliani alloggiati all’Albergo “Fiorenza” di Rapallo, che deve essere sottoposto a lavori di ristrutturazione.

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Schema di lettera

Il Prefetto di Genova

Genova, 28/7/49

Caro Severini,

nell’ottobre dello scorso anno 1948, Ti esposi la situazione nella quale era venuto a trovarsi un gruppo di oltre un centinaio di profughi giuliani alloggiati nell’Albergo “Fiorenza” di Rapallo e Ti pregai di interporre il Tuo cortese interessamento per addivenire ad una diversa sistemazione di tali assistiti.

Mi rispondesti che la Direzione Generale dell’Assistenza Post-Bellica avrebbe impartito disposizioni al più presto possibile.

La situazione si è in seguito ulteriormente aggravata, come ho fatto presente nella numerosa corrispondenza indirizzata al Ministero ed in particolare col foglio 23 maggio u. sc. Nro 8740, che unisco in copia alla presente, nel quale sono contenute concrete proposte.

Ti prego ancora di voler prendere a cuore la questione e di fare pervenire istruzioni atte a consentire l’auspicata risoluzione.

Cordialissimi saluti

Vitelli

 

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Ministero dell’Interno

Direzione Generale dell’Assistenza Post-Bellica

Roma, li 9 settembre 1949

Caro Vitelli,

in risposta alla tua in data 28 luglio u.. n. 0598/Gab., ti informo che con lettera ufficiale in pari data è stato autorizzato il trasferimento al C.R.P. di Chiavari dei 10 profughi attualmente alloggiati all’Albergo Fiorenza di Rapallo.

Analogamente, poi, a quanto viene praticato per i profughi dei Centri di raccolta fruenti di solo alloggio e che volontariamente si dimettono, è stata autorizzata la corresponsione di un sussidio straordinario nella misura ridotta di L. 15.000 ciascuno in favore dei rimanenti profughi ospitati nell’Albergo stesso, a condizione che agli stessi non sia corrisposto il sussidio giornaliero continuativo di L. 125 per il capo famiglia e di L. 100 per ogni componente a carico.

 

Cordiali saluti.

(Ugo Severini)

 

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Stralcio di una lettera del Sindaco di Rapallo in data 5/10/1949, avente per oggetto – Profughi Giuliani diretto alla Prefettura di Genova.

… un lato ancora più grave della questione è quello dell’albergo che i profughi continuano ad occupare per la generosità dei fratelli Costa, albergo che è così sottratto alla già deficiente capacità ricettizia di Rapallo e ciò che è ancora più grave in vista dell’Anno Santo, per cui occorre provvedere con urgenza a farlo immediatamente sgomberare per poter procedere subito ai non indifferenti lavori di riattamento e per i quali i proprietari sono disposti a intervenire immediatamente …

 

F.to Il Sindaco

(Avv. G. Maggio)

 

Nel 1950 il Ministero dell’Interno vieta ai Prefetti di corrispondere indennità di requisizione di stabili adibiti a ricovero per i profughi in assenza di un formale provvedimento di requisizione.

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Ministero dell’Interno

Direzione Generale dell’Assistenza Pubblica

Roma, 28 aprile 1950

Ai Prefetti Capi Uffici Provinciali A.P.B. Loro sedi

Oggetto: Requisizioni di stabili adibiti ad alloggio di profughi

Circolare

Continuano a pervenire, da parte di diversi Uffici Provinciali di A.P.B., numerose domande per pagamento di indennità di requisizione e di risarcimento di danni di stabili adibiti, durante il periodo bellico, a ricovero di profughi, sfollati, sinistrati, ecc.

Si è dovuto rilevare che, nella maggior parte dei casi, l’occupazione degli stabili avvenne a suo tempo senza la emanazione, da parte delle Autorità competenti, di alcun formale provvedimento di requisizione in base al R.D. 18 agosto 1940, n. 1741.

In proposito si fa presente che questo Ministero non potrà dar corso alle richieste di pagamento di indennità di requisizione e di risarcimento danni nei casi in cui non sia stato emesso il suddetto formale provvedimento di requisizione. Né può essere consentito che si proceda ora per allora alla regolarizzazione della requisizione avvenuta in via di fatto e ciò anche nella considerazione che gli organi di controllo farebbero formale rilievo per la mancanza del provvedimento originario di requisizione.

Si pregano, pertanto, le SS.LL. di volersi astenere dall’inoltrare a questo Ministero richieste del genere, qualora la documentazione comprovante la requisizione non sia completa nel senso sopra detto.

Si prega dare un cenno di assicurazione.

 

Il Ministro

 

Nel 1951 la sistemazione definitiva dei profughi giuliano-dalmati viene affidata alla costruzione di nuovi alloggi con gli incentivi all’edilizia privata previsti dalla legge 10 agosto 1950 n. 715. Le prime abitazioni con mutui a tasso agevolato, costruite con il contributo dell’Opera per i Profughi Giuliani e Dalmati, saranno disponibili solo a partire dal 1955.

 

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Opera per l’assistenza ai profughi giuliani e dalmati

Il Presidente

Roma, 1 marzo 1951

Caro Vitelli,

allo scopo soprattutto di sfollare i Centri Raccolta Profughi e per la sistemazione definitiva in Patria dei nostri assistiti, quest’Opera attuerà un programma per 1.500 alloggi a riscatto.

Gli alloggi verranno costruiti avvalendosi della Legge Aldisio, integrata da un provvedimento del nostro Ente, col quale l’Opera interverrà, al posto dei profughi, per il 25% della spesa delle costruzioni (in base alla citata legge Aldisio i Lavori Pubblici finanziano l’opera per il 75%).

Il nostro Ente ha concordato il piano col Ministero dei Lavori Pubblici ed è in corso la raccolta delle domande degli interessati.

Le quote di ammortamento mensili si aggireranno sulle 1.500-2.000 lire per vano (due stanze e servizio si devono calcolare tre vani e mezzo), per cui gli alloggi potranno essere dati esclusivamente ai profughi, che hanno un’occupazione fissa al lavoro.

Comunque è indispensabile che i direttori dei Centri Raccolta facciano opera di persuasione verso i profughi ricoverati, che hanno la possibilità di pagare la quota mensile, affinché venga presentata la relativa domanda.

In questo senso ti sarò grato di un tuo autorevole intervento presso il direttore del campo profughi, che avrà ricevuto una circolare in proposito dal Ministero dell’Interno.

Ove le domande raccolte raggiungessero un certo numero, quest’Opera vedrebbe molto favorevolmente di inserire la tua provincia nel program-/ma, che andrà ad attuare.

Con molti cordiali saluti.

 

(Avv. Tomaso Ciampani)

 

Nota: Le domande possono venir presentate presso il locale Comitato Giuliano, e prossimamente il Ministero dell’Interno autorizzerà la raccolta anche presso gli stessi direttori dei Centri di Raccolta.

 

A S.E. Dr. GIOVANNI VITELLI

Prefetto di Genova

 

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Opera per l’Assistenza ai Profughi Giuliani e Dalmati

Organizzazione Affari Generali

Roma, 9 aprile 1951

Oggetto: alloggi a riscatto

Al Sig. Sindaco di Genova

e p. c. a S. E. il Prefetto di Genova

Al Comitato Provinciale per la Venezia Giulia e Dalmazia - Genova

Il Consiglio d’Amministrazione di quest’Opera ha deliberato, in via di massima, di costruire 40 alloggi a riscatto, da destinarsi ai profughi giuliani e dalmati residenti in codesta città, con precedenza assoluta agli attuali ricoverati nei Centri Raccolta Profughi.

In tal modo l’Opera conta di poter contribuire in misura notevole ad avviare verso una definitiva soluzione il problema alloggiativo dei nostri assistiti.

La costruzione degli alloggi, per imperiose ragioni di bilancio di quest’Opera, è peraltro subordinata alla concessione gratuita dell’altra parte di codesta Amministrazione Comunale, che ha del pari interesse a vedere risolto un problema, anche civico, qual’è quello dei senza tetto.

Per quanto riflette la sua estensione, essa s’aggirerà approssimativamente tra i 2000 e i 4000 mq., a seconda che trattasi di costruzione di tipo intensivo od estensivo il che, naturalmente, va messo in relazione al piano regolatore di codesto Comune.

Si confida che codesto Comune vorrà affiancare l’azione intrapresa dal nostro Ente, permettendo così il più sollecito inizio dei lavori, e darà anche modo di venire incontro alla disoccupazione locale.

Allo scopo di prendere i necessari contatti, sarà a Genova nella seconda metà del mese, il nostro Segretario Generale.

Ringraziando sin d’ora.

 

Il Presidente

(Ing. Oscar Sinigaglia)

 

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Carta personale

Schema di lettera

Genova, 30.4.51

Caro Ciampani,

In relazione alla Tua lettera del 1° marzo u.s. n. 2169/0/2, riguardante la attuazione di un programma per la costruzione di alloggi a riscatto, Ti do assicurazione che verrà svolta, presso il Centro Raccolta Profughi di Chiavari, opportuna opera di persuasione affinché i ricoverati, aventi un reddito d lavoro, aderiscano all’iniziativa.

Frattanto ho richiesto al Ministero dell’Interno notizie in merito alla circolare che tratta tale argomento e che non è, a tutt’oggi, pervenuta.

Ricambio cordiali saluti.

 

Avv. Tommaso Ciampani

Vice Presidente dell’Opera per l’Assistenza ai Profughi Giuliani e Dalmati.

ROMA

Via del Quirinale 30

 

 

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Opera per l’Assistenza ai Profughi Giuliani e Dalmati

Il Presidente

Roma, 12 maggio 1951

Caro Vitelli,

ti sarà certamente noto, attraverso la nostra nota al Sindaco di Genova in data 1° marzo u.s., che ti è stata trasmessa per conoscenza, che questa Opera ha deciso la costruzione a Genova di 40 “alloggi a riscatto”, da assegnarsi ai propri assistiti, con precedenza per quelli ricoverati nei C.R.P. o comunque accantonati in alloggi collettivi di fortuna.

Per rendere possibile a tutti, tenendo conto alle loro modestissime risorse, di poter far fronte al pagamento dei canoni mensili di ammortamento, si sono dovute preventivare diverse facilitazioni, non ultima la cessione gratuita da parte dell’Amministrazione Comunale dell’area occorrente per le costruzioni.

Per concretarne gli atti relativi e appianare “in loco” difficoltà d’ordine tecnico e amministrativo che potessero sorgere, l’Opera ha ritenuto opportuno di inviare costì un suo ispettore nella persona Rag. Mario Rosa.

Mi permetto di indirizzarlo a te con preghiera di favorirlo per quant’è possibile nel suo compito.

Ti prego anche di voler presentare il nostro ispettore ai direttori dei Centri Raccolta Profughi della provincia in quanto è nostra intenzione di dare assoluta precedenza nell’assegnazione di tali alloggi ai residenti nei Centri Raccolta.

Il nostro ispettore curerà anche il cen-/simento dei profughi giuliani disoccupati, ancora nei campi, per inquadrare il programma di finanziamento alle aziende profughe che assicureranno lavoro ai predetti.

Sono certo di poter contare su tutta la tua cortese collaborazione e mi è grato in tal senso di inviarti cordiali saluti.

 

(Avv. Tommaso Ciampani)

A S.E. Dr. GIOVANNI VITELLI

Prefetto di Genova

 

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Ministero dei lavori Pubblici

Direz. Gen. Edilizia Statale e Sovvenzionata

Divisione XVI

Roma, 7 novembre 1951

Agli Istituti Autonomi per le  Case Popolari

All’Istituto Nazionale per le Case degli Impiegati dello Stato (I.N.C.I.S.) ROMA

e p.c. ai Prefetti

Oggetto: Situazione dei profughi giuliani e dalmati

Schema di circolare

Com’è noto, con circolari 23 gennaio 1947 n. 863 e 22 marzo 1949 n. 3454, furono invitati gli Istituti Autonomi per le Case Popolari e l’Istituto Nazionale per le Case degli Impiegati dello Stato a dare la preferenza nell’assegnazione degli alloggi, alle richieste avanzate dai profughi giuliani e dalmati.

Fu disposto, in particolare, che gli Istituti per le Case Popolari riservassero, per tale categoria un’aliquota di alloggi nella misura del 5% delle disponibilità.

Tali disposizioni, a quanto risulta a questo Ministero, avrebbero trovato in alcune provincie applicazione solo parziale, mentre in altre sarebbero state completamente ignorate.

Poiché è necessario venire incontro, senza ulteriore indugio, alle particolari esigenze di questa benemerita categoria di cittadini, in occasione di assegnazioni di alloggi popolari, si richiama l’attenzione degli Enti in indirizzo sulle disposizioni anzicennate.

Mentre si resta in attesa di un cenno di assicurazione al riguardo, si prega altresì di far conoscere se ed in quale percentuale siano avvenute assegnazioni di case in favore di profughi giuliani e dalmati.

 

Il Ministro

F.to Aldisio

 

Per copia conforme

Il Direttore Capo Divisione

 

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Copia

Istituto per le Case Popolari della Provincia di Genova

Genova,  29 Novembre 1951

Al Ministero dei Lavori Pubblici

Direz. Gen. Edilizia Statale e Sovv.ta - Div. XVI - ROMA

Risposta a circolare del 7.11.1951 prot. N. 7486

In riscontro alla circolare emarginata, dobbiamo significare che il movimento dell’inquilinato di questo Istituto è stato ed è nullo.

Le prime disponibilità sulle quali questo Istituto potrà contare sono quelle delle costruzioni in corso che saranno ultimate, presumibilmente, verso la metà prossimo anno.

Riconfermiamo a codesto On. Ministero che questo Ente riserverà a favore dei profughi giuliani e dalmati un’aliquota di alloggi nella misura del 5% delle disponibilità.

Con osservanza.

Il Presidente

Giovanni Gaggero.

 

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Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Genova

Genova,  15 dicembre 1951

Al Prefetto di Genova

Oggetto: Assegnazione alloggi ai profughi giuliani e dalmati

Con riferimento alla lettera sopraindicata, ci pregiamo unire alla presente copia della lettera 29 Novembre u.s. da noi diretta al Ministero in riscontro alla circolare n. 7486.

Con Osservanza.

 

Istituto per le Case Popolari della Provincia di Genova

Il Presidente

 

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Ultimo aggiornamento: 09/05/2025