Emilia Belviso (Savona, 28.01.1898 – Genova, 12.1.1985)
Fotografia tratta da "Genova Quotidiana" Emilia Belviso nasce a Savona il 28 gennaio 1898. Nel 1935, ricercata dalla polizia politica fascista (OVRA) per la sua appartenenza al partito comunista, è costretta a fuggire in Francia. Partecipa alla Guerra civile spagnola al servizio del Commissariato delle Brigate Internazionali prestando la sua voce a Radio Barcellona con lo pseudonimo di Berrettina Spekerin. Ferita in un bombardamento aereo nel marzo 1938 a Barcellona, si sposta a Parigi e poi a Nizza, dove svolge attività clandestina contro i nazisti. Rientrata in Italia, presta la sua attività nell’ambito della Resistenza genovese dal 1° luglio 1944 al 30 aprile 1945, come collaboratrice di fiducia e segretaria particolare di Raffaele Pieragostini, vicecomandante militare del CNL della Liguria, quindi, dopo la cattura di questi, del suo successore Carlo Farini. Muore a Genova nel 1985. A Emilia Belviso è stato dedicato il documentario “Berrettina Spekerin”, realizzato nel 2025 con materiali tratti dagli archivi della Fondazione Diesse e della Fondazione Ansaldo.
Tra la fine del 1945 e i primi del 1946 Emilia Belviso presenta domanda alla Commissione Accertamento Partigiani per il riconoscimento della qualifica di partigiana. ASGe, Donne partigiane, Belviso Emilia
ALLA COMMISSIONE ACCERTAMENTI PARTIGIANI Anzitutto mi scuso per il mio ritardo a porgere rispettosa domanda a codesta spett. Commissione affinché mi sia riconosciuto il titolo di Partigiana d’Italia per il contributo che ho dato alla liberazione del nostro amato Paese. Detto ritardo è dovuto al fatto che dopo la liberazione dovetti trasferirmi a Milano per ragioni di famiglia. Espongo qui in breve quale è stata la mia attività Partigiana: Dopo il 25 luglio mi incontrai con Pieragostini Raffaele, allora appena uscito dalle galere fasciste, che conoscevo fin dal 1924 e con il quale avevo già avuto occasione di lavorare fra l’antifascismo italiano all’estero. Data la fiducia che il Pieragostini aveva in me egli mi propose subito di divenire la sua più prossima collaboratrice, cosa che accettai con entusiasmo. Dopo questa data divenni quindi la sua Segretaria particolare. In abitazioni private, che variavano a secondo le esigenze cospirative, preparavo tutto il materiale lavorando anche molte ore della notte. Detto materiale veniva poi portato da me stessa a destinazione. Quando egli andava agli appuntamenti, e nella sua qualità di membro del Comitato Regionale ciò avveniva spesso, io lo seguivo a breve distanza con i documenti compromettenti che le occorrevano consegnandoglieli soltanto all’ultimo momento. Dopo di ciò l’attendevo in luogo convenuto per delle ore per riprendere gli eventuali documenti compromettenti per portarli a destinazione. Egli si serviva di me per mansioni le più delicate e le più rischiose. Il giorno del suo arresto lo attesi per oltre 4 ore sotto la Galleria Mazzini e cioè fino a quando mi resi conto che era accaduto qualche cosa di eccezionale. Malgrado il mio stato d’animo per l’accaduto conservai la mia calma e mi diedi attorno trovando il modo di incontrarmi con Carlo Farini “Manes” per consegnargli dell’importante materiale che Pieragostini mi aveva lasciato in consegna. Fiduciosa le porgo i miei saluti partigiani. Emilia Belviso Piazza G. Modena N° 1 Int. 4 - Sampierdarena
La qualifica di “Partigiana combattente” le verrà riconosciuta nel 1962. |