immagine tratta da Wikipedia - Piroscafo Esperia
Il 18 settembre 1938, un articolo pubblicato sul Giornale di Genova informa della partenza di centinaia di ebrei stranieri sulla nave Esperia, diretta al porto di Haifa.
«Sull’Esperia, che ha lasciato il nostro porto ieri nel pomeriggio diretta in Egitto e nei porti del Mediterraneo orientale, si sono imbarcate alcune centinaia di ebrei che lasciano definitivamente l’Italia in ottemperanza al deliberato del Consiglio dei Ministri. Tutti gli ebrei imbarcati ieri sull’Esperia sbarcheranno a Caifa, da dove proseguiranno per Tel Aviv, la città ebraica,
La fretta con cui questi ebrei si sono imbarcati si spiega col fatto che col prossimo 30 settembre sarà proibita l’immigrazione in Palestina di ebrei stranieri, anche in considerazione che la popolazione di Tel Aviv è andata in questi ultimi tempi aumentando in modo veramente eccezionale» (Brizzolari, p. 278).
Il giornale di bordo, conservato nel fondo Giornali Nautici dell’Archivio di Stato di Genova, fornisce il resoconto del viaggio.
Sotto alla scansione: ASGe, Giornali nautici, Esperia, n. 687.9.
Il 17 settembre nel porto di Genova si imbarcano 275 passeggeri delle varie classi. La nave molla gli ormeggi alle ore 15 e raggiunge la diga foranea con l’aiuto di due rimorchiatori, quindi salpa alle ore 15.20. Giunta il 18 settembre alle 10.00 nel porto di Napoli, vi sbarca 23 passeggeri e ne prende a bordo 171. Ripartita alle ore 17.10, attracca alle ore 7.00 del 19 settembre a Siracusa, dove sbarcano 2 passeggeri e ne salgono a bordo altri 20. Salpata alle 10.10, giunge il 21 settembre ad Alessandria, dove termina la manovra di attracco alle ore 7.45. Qui sbarcano 286 passeggeri e altri 98 salgono a bordo. Durante il viaggio verso Caifa, dalle 16.40 del giorno 21 alle 9.30 del 22, il passeggero di prima classe Sigmund Alexander, imbarcatosi a Genova e diretto a Caifa, chiede l’assistenza del medico di bordo che riscontra «nel medesimo una forte contusione all’anca sinistra con dolore e grande difficoltà nei movimenti dell’arto inferiore sinistro, prodotta da caduta accidentale a bordo ieri mattina alle ore 9 circa mentre il piroscafo si trovava ormeggiato alla banchina in Alessandria. Soltanto 24 ore dopo l’avvenuto infortunio il passeggero ne ha fatta denuncia ed ha ricercato l’assistenza sanitaria di bordo. Il passeggero è sbarcato a Caifa dove era diretto e dove verrà sottoposto ad un esame radioscopico che si ritiene necessario per determinare in quanti giorni è guaribile la lesione. Si redigono i documenti necessari per l’infortunio ai passeggeri».
Il 22 settembre sbarcano a Caifa 152 passeggeri delle varie classi e altri 43 salgono a bordo. Alle ore 12.20 l’Esperia si dirige alla volta di Beirut dove completa le operazioni di ormeggio alle ore 16.40, sbarcando 97 passeggeri e prendendone a bordo 486. Salpata alle 19.15, la nave ormeggia alle 16 del 23 settembre alla banchina di Alessandria, dove sbarcano 465 passeggeri. Il 24 settembre, imbarcati 44 passeggeri, la nave salpa alle 12.45 e attracca alle ore 16.40 del giorno 26 a Napoli, dove 41 passeggeri scendono e altri 18 salgono a bordo. Si riparte alle 20.10 in direzione di Genova, dove alle 14.40 del 27 settembre si conclude la manovra di ormeggio al Ponte dei Mille, dove sbarcano 79 passeggeri. L’Esperia riparte da Genova il 2 ottobre dopo aver imbarcato 275 passeggeri.
ASGe, Giornali nautici, Esperia, n. 687.10, cc. 64r.-71r.
Una esplicita menzione della presenza di ebrei a bordo della Esperia è riportata sul giornale di bordo della nave in relazione al viaggio con partenza da Genova il 18 marzo 1939. E’ inusuale il fatto che il comandante – di norma molto preciso - non riporti il numero dei passeggeri imbarcati a Genova, che viene lasciato in bianco:
«Imbarcano N. passeggeri delle varie classi, bagaglio ed una auto sopra coperta a seguito passeggeri. S’imbarcano auto in garage e posta».
La nave salpa alle 15.20 del 18 marzo e arriva il giorno successivo a Napoli, dove attracca alle ore 10.00, sbarcando 5 passeggeri e prendendone a bordo altri 73. Riparte alle ore 18.13 e getta l’ancora a Siracusa alle 7.15 del 20 marzo. Dopo aver fatto scendere 4 passeggeri e averne imbarcati altri 6 si riparte alle ore 10.15, con vento forte e mare agitato che «ostacolano l’avanzare del piroscafo, causandogli accentuati movimenti di rollio e beccheggio e facendogli perdere sensibilmente della sua normale velocità. Cielo coperto, burrascoso, con qualche squarcio, orizzonte fosco, visibilità scarsa». Per tutta la notte del 20 marzo e nella giornata del 21 marzo la navigazione continua con «tempo cattivo, vento forte e mare grosso dal 2° Quadrante, che producono forti movimenti di beccheggio al piroscafo, ed essendo contrari ne ostacolano fortemente la marcia, facendogli perdere sensibilmente in velocità. Linguette di mare sormontano spesso la prora e la murata di dritta prodiera e rompono sopra coperta allagandola, mentre le spruzzature portate dal vento invadono e bagnano tutte le soprastrutture e le passeggiate del piroscafo. Cielo vario, a volte coperto, tal altra sereno con nuvole sparse, a volte burrascoso con piovaschi. Orizzonte vario, visibilità ristretta.
Causa il tempo cattivo sofferto durante la traversata ed i forti movimenti di rollio e beccheggio del piroscafo, si dubita che la merce nelle stive possa essersi smossa dal suo regolare stivaggio danneggiandosi od avariandosi, per cui si stende il presente verbale a termine di legge ed a scanso di responsabilità».
Il 22 marzo alle ore 8.30 l’Esperia attracca ad Alessandria d’Egitto, dove sbarcano 59 passeggeri e ne salgono a bordo 55. La nave riprende il mare alle 16.40 a velocità massima e giunge nel porto di Caifa la mattina del 23 marzo:
«Doppiato Monte Carmelo alla distanza di mg. 3 circa si dirige praticamente per l’entrata in porto dove si arriva alle ore 8.15 e sotto la guida del pilota si va ad affiancare alla banchina, dovendo attendere che sia stata liberata da un altro piroscafo, ultimando la manovra alle 9.15».
La presenza di un folto numero di passeggeri ebrei è riportata sul giornale di bordo a causa del protrarsi delle minuziose procedure di controllo dei passaporti:
«In porto a Caifa.
Ottenuta libera pratica, si comincia lo sbarco della posta e del bagaglio e dopo la visita individuale e la vaccinazione, ed il controllo dei passaporti, lo sbarco dei 321 passeggeri ebrei qui diretti, uno dei quali è respinto, pratiche che si dilungano per le grandi difficoltà delle autorità di polizia addette a detto controllo. Alle ore 13.30 pronti di tutto, imbarcati n. 33 passeggeri delle varie classi, sotto la guida del pilota, si mollano gli ormeggi e si comincia la manovra di partenza».
La nave lascia il porto alle 14.40 per giungere alle 18 alla banchina del porto di Beirut, dove sbarcano, dopo il controllo dei passaporti da parte della polizia, 74 passeggeri e altri 80 salgono a bordo. Il viaggio dell’Esperia si conclude con il ritorno nel porto di Genova, alle ore 15 del 28 marzo.
Il piroscafo Esperia, commissionato dalla SITMAR, Società Italiana di Servizi Marittimi, fu varato nel 1917 nei cantieri di Riva Trigoso ma la sua costruzione fu portata a termine solo nel 1921. Destinato al collegamento tra l’Italia e il Mediterraneo Orientale, sulla linea celere per Alessandria d’Egitto, era una nave di lusso che poteva ospitare in tutto 417 passeggeri nelle quattro classi (prima, seconda, terza distinta e terza comune). Passata al Lloyd Triestino – Flotte Riunite nel 1932, effettuò alcune crociere verso la Palestina in occasione del Giubileo del 1933; nel 1935 fu assegnata alla linea circolare Genova – Napoli – Alessandria d’Egitto – Haifa – Beirut – Alessandria – Siracusa – Napoli. Requisita dalla Regia Marina allo scoppio della Guerra Mondiale, fu utilizzata nel 1941 per il trasporto dei profughi. Il 20 agosto 1941 venne affondata da tre siluri lanciati dal sottomarino britannico HMS Unique.