Prefettura 187 Lindner
Il 10 marzo 1939, a due giorni dalla scadenza imposta per la partenza dall’Italia degli ebrei stranieri, Ludwig Lindner, ex Console Generale di Germania a Genova costretto dai nazisti al pensionamento anticipato nel 1937, scrive la relazione di accompagnamento alla sua richiesta di potersi trattenere in Italia insieme con la moglie, Elisabeth Binswanger, di famiglia ebraica, e i figli Eleonora e Wolfgang. Per questi ultimi, cresciuti in Italia dal 1928, chiede l’esenzione dall’applicazione delle disposizioni contenute nel D.L. 17 novembre 1938, perché possano continuare gli studi e contrarre matrimonio pur essendo nati da un matrimonio misto. La richiesta, appoggiata dall’Ambasciata di Germania, viene sottoposta alla burocrazia ottusa della Direzione Generale per la Demografia e la Razza, che chiede alle autorità tedesche – che lo concederanno – un certificato «dal quale risulti se in Germania i figli del Lindner medesimo siano considerati appartenenti o meno alla razza ebraica».
Relazione
Mia figlia Eleonora Lindner nacque a Berlin-Wilmersdorf l’8 giugno 1914, mio figlio Wolfango a Berna (Svizzera) il 20 febbraio 1920. Entrambi furono battezzati col rito evangelico luterano. Io stesso sono di origine ariana e di confessione evangelica luterana, mia moglie non appartiene alla razza ariana, ma professa la religione cattolica apostolica romana. I miei figli vivono con me in Italia dall’aprile 1928, epoca della mia assunzione alla carica di Console di Germania a Genova, ed attualmente a Rapallo, Villa Cosmea.
Mia figlia Eleonora, compiuti gli studi al Ginnasio Moderno Germanico a Genova e le Scuole medie a Zurigo fino alla maturità, fu ammessa alla Facoltà di Scienze Economiche e Commerciali dell’Università di Genova, ove dopo 4 anni di studi svolta la tesi “La pubblicità nello Stato Moderno”, conseguì nell’ottobre 1937 la laurea con i massimi voti. La suddetta tesi, sotto il titolo “Sulla funzione e necessità di controllo della pubblicità commerciale”, fu pubblicata in estratto nello “Annuario di Studi e Ricerche” 1936/37 della facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Genova. Un ulteriore successo dovuto alla continuazione dei suoi studi sotto la guida del Prof. Pietro Giovannini nel Laboratorio di Studi Aziendali dell’Università di Genova, è documentato dalla pubblicazione del 1937/38 sul tema “Di alcuni nuovi orientamenti degli studi di economia aziendale in Germania”.
Mio figlio compiuti gli studid al settembre 1935 al luglio 1938 al Ginnasio Germanico Moderno di Genova, proseguì gli stessi presso l’Istituto Tecnico Pareggiato della Sezione Italiana dell’Istituto Montana di Zugerberg (Svizzera) acquistandovi nel luglio 1938 il diploma di Ragioniere e Perito Commerciale. Attualmente è iscritto alla facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Genova, aspirando alla laurea fra quattro anni.
I figli, sia per la loro naturale disposizione e la loro educazione, sia per il loro carattere ed i loro sentimenti hanno saputo crearsi ambedue ovunque un’opinione favorevole. Parlano e scrivono l’italiano come se fosse la loro seconda madre lingua ed in seguito alla / loro lunga permanenza in Italia, ove hanno vissuto più che in ogni altro paese, sono radicati nelle abitudini e nei costumi di questo popolo, si da provare un attaccamento filiale verso l’Italia, ove, nell’ambiente italiano non meno che in quello tedesco, annoverano le stesse cordiali relazioni, le stesse salde amicizie. Mia figlia è da parecchi anni fidanzata con un giovane di una distinta famiglia italiana.
Quali personalità autorevoli, in grado di poter emettere un giudizio sui miei figli, mi permetto nominare:
S.F. Umberto Albini, Prefetto della Provincia di Genova,
Marchese Negrotto Cambiaso, Presidente del Consorzio del Porto di Genova,
Marchese On. Carlo Bombrini, Podestà di Genova,
Dott. Giorgio Molfino, Presidente della Confederazione Nazionale Fascista dei Commercianti a Roma,
Marchesa Olga Medici del Vascello, già Fiduciaria del Fascio Femminile a Genova,
Prof. Pietro Giovannini, Facoltà di Economia e Commercio, e Direttore dell’Istituto di Cultura Fascista in Genova,
Comm. Solari, Podestà di Rapallo,
Cav. Piera Burgalasso, Fiduciaria del Fascio femminile in Rapallo, ecc.
Con le suddette personalità io intrattengo pure tuttora rapporti di reciproca amichevole stima, sviluppatisi durante la mia attività di Console e poscia di Console Generale di Germania a Genova durante quasi dieci anni.
Non mi è lecito qui, per ragioni ovvie, entrare in particolari circa le molteplici attività e collaborazione esplicate in quel periodo di tempo. Mi permetto rilevare soltanto, che in riconoscimento del mio operato a favore dello sviluppo dei rapporti italo-tedeschi, specialmente durante il periodo delle sanzioni, su proposta del R. Ministero degli Esteri di Roma, fui nominato con Decreto Reale del 24 luglio 1936 Commendatore della Corona d’Italia, venendo così ad essere uno dei primi rappresentanti del Governo germanico in Italia, insignito di tale onorificenza del dopoguerra. /
Dopo il mio collocamento al riposo, ho fissato la mia dimora stabile nella Riviera italiana, a Rapallo, indottovi da motivi di salute – io stesso in seguito a sinusite e laringite cronica sono costretto a risiedere costantemente alla Riviera – e dalla istruzione scolastica e preparazione professionale dei miei figli, impostata totalmente sulle condizioni ed esigenze del vivere in Italia. Mia moglie, da diversi anni sofferente di grave malattia ossea, per la quale le cure di aria e di sole del clima marittimo della Riviera, conforme attestato medico, costituiscono una “questione vitale”, divide per motivi di cura la stessa dimora temporanea, alternandola con quello dell’alta montagna ed in sanatori all’estero.
In considerazione di questi gravi motivi personali ed in segno di speciale apprezzamento dei servigi resi allo Stato Nazionalsocialista nei suoi rapporti ognor più intimi con lo Stato Fascista, il Governo del Reich in occasione del mio collocamento a riposo ha accordato per me e la mia famiglia, in via eccezionale, la continuazione della nostra permanenza a Rapallo, provvedendo anche regolarmente per i trasferimenti in Italia dei mezzi di sostentamento spettantimi.
Ove ai miei figli, in base all’art. 8 del Decreto Legge del 17 novembre sc. anno fosse applicato il trattamento per i non ariani, le conseguenze che si ripercuoterebbero sulle nostre condizioni morali, di salute ed economiche, sarebbero incalcolabili se non disastrose. In considerazione delle descritte mie personali contingenze e del mio passato professionale esse non potrebbero non significare una durezza eccezionale.
Prego perciò il R. Governo Italiano, per i motivi sopra esposti di voler decretare a favore dei miei figli Eleonora e Wolfango Lindner una totale esenzione dell’applicazione delle disposizioni dell’art. 8 lett. B del Decreto Legge stesso in tutte le sue conseguenze, particolarmente quelle pertinenti al domicilio stabile, alla frequenza delle Scuole Superiori, all’attività professionale e scientifica, alla conclusione del matrimonio in Italia ecc. /
Asserisco la veridicità delle deposizioni contenute nella presente relazione secondo le mie migliori condizioni di causa.
Genova – Rapallo 10/3/39
Ludwig Lindner
Console Generale di Germania i.r.
Ministero dell’Interno
Direzione Generale della Pubblica Sicurezza
Divisione Affari generali e Riservati
Sezione III.a
Roma, li 15 aprile 1939 XVII
Oggetto: Lindner Ludwig – ex console generale di Germania a Genova, e figli.
A S.E. Il Prefetto di Genova
e per conoscenza:
All’On.le Direzione Generale per la Demografia e la Razza
Sede
L’On/le Ministero degli Affari Esteri con telespresso n° 308387/1922 del 5 corrente, ha comunicato quanto segue:
L’Ambasciata di Germania in data 20 marzo u.s. ha diretto a questo Ministero un appunto con allegata relazione prodotta dal cittadino germanico Ludwig Lindner ex Console Generale di Germania a Genova ed attualmente a Rapallo, concernente i di lui figli Eleonora e Wolfango ed intesa ad ottenere per essi, essendo la madre di razza ebraica, l’esenzione dall’applicazione delle disposizioni contenute nel D.L. 17 novembre 1938.
Trattandosi di caso per il quale si interessa personalmente S.E. l’Ambasciatore di Germania si prega di volerlo esaminare con cortese benevolenza facendo conoscere a questo Ministero quali determinazioni siano state adottate nei confronti degli interessati.
Ciò premesso, si prega l’E.V. di fornire informazioni e parere in proposito, avvertendo che gli stranieri di cui trattasi non risultano avere precedenti in questi atti.
Si trasmettono in copia gli allegati.
D’ordine del Ministro
Ministero dell’Interno
Direzione Generale della P.S.
Roma, 8 agosto 1939 A XVII
All’On. Dir. Gen. Demografia Razza
e, per conoscenza :
S.E. il Prefetto di Genova
Oggetto: Ludwig Lindner
Con riferimento al foglio di codesta On/le Direzione Generale n. CO.I.5048 del 21 maggio scorso, diretto alla Prefettura di Genova si trascrive il seguente fonogramma pervenuto dall’On/le Ministero degli Aff. Esteri:
Per aderire ad analoga viva premura rivolta a questo Ministero dall’Ambasciata di Germania si prega di voler cortesemente esaminare il caso del signor Ludwig Lindner di razza ariana ma coniugato con una ebrea il quale gradirebbe poter restare nel Regno unitamente alla sua famiglia per un ulteriore periodo di sei mesi. Trattandosi di persona che fu per molti anni Console Generale di Germania in Genova si prega di voler possibilmente aderire al di lui desiderio.
Nel richiamare anche in proposito la nota della scrivente n. 443/63146 del 16.4 decorso, si prega di compiacersi far conoscere quali decisioni saranno adottate nei confronti della persona in oggetto al fine di poterne informare il Ministero degli Esteri.
D’ordine del Ministro
Roma, 14 settembre 1939
La Direzione Generale per la Demografia e la Razza invita il Prefetto di Genova a chiedere al dott. Ludwig Lindner un certificato che attesti la razza dei suoi figli in base alla normativa in vigore in Germania. Il 17 settembre la nota viene girata, con alcune modifiche, al Podestà di Rapallo.
Ministero dell’Interno
Direzione Generale per la Demografia e la Razza
Divisione Razza
Roma, 14 set. 1939 anno XVII
A S.E. il Prefetto di Genova
Oggetto: Dott. Jur. Ludwig Lindner e familiari. Soggiorno nel Regno.
Con riferimento a precorsa corrispondenza e, da ultimo, alla nota della Direzione Generale della Pubblica Sicurezza n. 443/69380 dell’8 agosto u.s. inviata per conoscenza a codesta Prefettura, pregasi voler invitare il Dott. Ludwig Lindner, residente a Rapallo, a far pervenire a questo Ministero un certificato, da rilasciarsi dall’autorità germanica, dal quale risulti se in Germania i figli del Lindner medesimo siano considerato appartenenti o meno alla razza ebraica.
Pel Ministro.
Genova, 5 ottobre 1939
Minuta della lettera inviata dal Prefetto di Genova alla Direzione Generale per la Demografia e la Razza, ricavata dalla correzione di quella trasmessa dal Podestà di Rapallo il 3 ottobre.
Raccomandata
5 ottobre 1939 XVII°
On. Ministero dell’Interno, Direzione Generale per la Demografia e la Razza, Divisione Razza – Roma.
Oggetto: Dott. Jur. Ludwig Lindner e famigliari – Soggiorno nel Regno
In relazione alla Ministeriale n. 5048 del 14.9. u.s. trasmetto l’unito certificato rilasciato dal Consolato di Germania a Genova, attestante che i figli del Dott. Lindner Ludwig non sono considerati, in Germania, come appartenenti alla razza ebraica.
Il Prefetto.
Ministero dell’Interno
Direzione Generale per la Demografia e la Razza
Divisione Razza
Roma, 21 dic. 1939 anno XVIII
A S.E. il Prefetto di Genova
e per conoscenza
Alla Direzione Generale della P.S.
Sede
(in relaz. A nota 12.10.39 n. 443/69380)
Oggetto: Lindner Ludwig e famiglia. Soggiorno nel Regno.
Questo Ministero ha accolto l’istanza del suddito germanico di razza ariana Lindner Ludwig, residente a Rapallo, intesa ad ottenere il permesso di ulteriore soggiorno nel Regno a favore della moglie Elisabetta, di razza ebraica ed ha accordato alla stessa il permesso di continuare a risiedere nel Regno.
Anche i figli del Lindner, Eleonora e Wolfango, possono rimanere in Italia, non essendo considerati – secondo le leggi del loro Stato – appartenenti alla razza ebraica.
Se ne informa codesta Prefettura per gli ulteriori provvedimenti di competenza e si resta in attesa di un cenno di assicurazione.
Pel Ministro
Ludwig Lindner si salva, insieme con la sua famiglia, grazie alla permanenza in Italia, al contrario della suocera Lina Moos Binswanger e della nipote Anneliese Treumann, rimaste in Germania e deportate – senza ritorno – nel 1942. Ripresa la carriera diplomatica dopo la guerra, Lindner lavorerà nei consolati generali di Roma e Milano, prima di tornare a ricoprire il ruolo di capo del consolato generale a Genova.
Eleonora Lindner sposa il 12 agosto 1943 il neurologo piemontese Cornelio Fazio, antifascista e combattente per il CNL. Nel 1944 nasce Ferruccio, nel 1946 Mara. Nel 2009, poco prima di morire, Eleonora consegna alla figlia la trascrizione della corrispondenza intercorsa tra lei, la nonna Lina Moos e la cugina Anneliese tra il 1933 e il 1942.
Da questo carteggio Mara Fazio ha tratto il libro “Dal giardino all’Inferno. Lettere di una nonna ebrea dalla Germania 1938-1942”, pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2023.
Su Ludwig Lindner e Lina Moos Binswanger: