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Archivio di Stato di Genova

La confisca dei beni

L’anno 1944 si apre in modo terribile per gli ebrei italiani, che la Carta di Verona del 14 novembre 1943 ha privato anche dello status di cittadini italiani, riservando loro quello di stranieri che «Durante questa guerra appartengono a nazionalità nemica». Il 4 gennaio 1944 Mussolini promulga il Decreto Legislativo n. 2,  dal titolo “Nuove disposizioni concernenti i beni posseduti dai cittadini di razza ebraica”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale d’Italia del 10 gennaio. La norma stabilisce il sequestro dei beni, mobili e immobili, dei cittadini italiani “di razza ebraica o considerati come tali”, comprendendo tra loro anche quanti hanno già ottenuto il provvedimento di discriminazione.

Gazzetta Ufficiale

Art. 1

I Cittadini italiani di razza ebraica o considerati come tali ai sensi dell’art. 8 del decreto legge 17 novembre 1938, n. 1728, ancorché abbiano ottenuto il provvedimento di discriminazione di cui all’art. 14 dello stesso decreto legge, nonché le persone straniere di razza ebraica, anche se non residenti in Italia, non possono nel territorio dello Stato:
a) essere proprietari, in tutto o in parte, o gestori, a qualsiasi titolo, di aziende di qualunque natura, né avere di dette aziende la direzione, né assumervi comunque l’ufficio di amministratore o di sindaco;
b) essere proprietari di terreni, né di fabbricati e loro pertinenze;
c) possedere titoli, valori, crediti e diritti di compartecipazione di qualsiasi specie, né essere proprietari di altri beni mobiliari di qualsiasi natura.

 

La norma stabilisce anche che i debitori o detentori di beni di appartenenti a persone di razza ebraica devono presentare denuncia scritta al Capo della Provincia (Art. 2); lo stesso devono fare le Amministrazioni dello Stato e gli enti pubblici (Art. 3); gli istituti e le aziende di credito che hanno locato loro cassette di sicurezza (Art. 4). A chiunque detenga beni o somme di denaro spettanti a persone di razza ebraica è fatto espresso divieto di riconsegnarli (Art. 5); sono annullati i trasferimenti di proprietà di beni conclusi dopo il 30 novembre 1943 (Art. 6); i beni immobiliari e mobiliari di proprietà degli ebrei vengono confiscati a favore dello Stato e dati in amministrazione all’Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (7), come anche il contenuto delle cassette di sicurezza a loro intestate.

DECRETO LEGISLATIVO DEL DUCE 4 Gennaio 1944-XXII, n. 2

L’applicazione della norma scatena una vera e propria caccia contro gli ebrei considerati più abbienti e legittima il saccheggio sistematico di tutti i loro beni, spesso a profitto soltanto dei delatori e di quanti (soprattutto S.S. e Brigate Nere fasciste) eseguono gli arresti. Nel contempo, la mancanza di istruzioni chiare su come procedere alla gestione dei beni confiscati provoca difficoltà notevoli alle autorità competenti.

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 10

 

11 febbraio 1944

Oggetto: Gestione beni ebraici

TELEGRAMMA

Ente Gestione Liquidazione Immobiliare

SANPELLEGRINO TERME

342 punto Urge autorizzare Istituto Sanpaolo esercizio mansioni attribuitevi da decreto legislativo 4 gennaio 1944 relativamente beni ebraici punto. Necessita provvedere assegnazione et amministrazione centinaia alloggi proprietà ebrei et attuazione decreti confisca beni ebrei in genere punto. Sede Genova est sempre in attesa istruzioni punto.

 

Capo Provincia BASILE

 

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 10

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 10

 

INTENDENZA DI FINANZA DI GENOVA

Prot. n. 219 Gab. / A

Genova, 16 Febbraio 1944

ALLA PREFETTURA DI GENOVA

Cittadini di razza ebraica

Per poter accertare le consistenze patrimoniali di tutti gli ebrei, in applicazione del Decreto Legislativo 4.I.1944 XXII n. 2, è necessario che dalla Questura mi venga al più presto comunicato l’elenco, degli ebrei residenti nei varii Comuni della Provincia.

Prego codesta Prefettura di volere dare disposizioni, facendo presente che finora quest’Intendenza possiede soltanto l’elenco degli ebrei residenti nella Grande Genova.

 

L’INTENDENTE: Borrello

 

Il sequestro delle aziende ne interrompe di fatto l’attività, lasciando senza occupazione i dipendenti.

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 9

 

Unione dei Lavoratori dell’Industria della Provincia di Genova

Ufficio Sindacale

Contratti e vertenze

Genova, 2 dicembre 44

Oggetto: Ditta Vitale Michelangelo S.A. Produzione e vendita Profumi

Direzione – Via C. Felice 41 – Fabbrica – Via S. Nazzaro n° 3 – Genova

A seguito delle recenti disposizioni impartite dal Governo della Repubblica Sociale Italiana relativamente ai cittadini ebrei, il 2 dicembre corrente la Squadra Politica della 36.a Legione M.V.S.N., dipendente dal Console Grimaldi, provvedeva al sequestro dei beni mobili ed immobili della Società indicata in oggetto, data appunto l’appartenenza alla razza ebraica del titolare della stessa.

In conseguenza di tale provvedimento, che ha causata la sospensione completa dell’attività della ditta, i lavoratori (impiegati ed operai) da essa dipendenti si sono visti improvvisamente togliere ogni possibilità di lavoro e di guadagno, cosicché essi, dalla data su menzionata, non solo si trovano in sospeso senza percepire emolumento alcuno, ma sono pure creditori della Vitale della mercede già maturata al momento del sequestro.

Interpellati al riguardo gli interessati questi ci hanno precisato che molto di frequente si recano dal già nominato Console Grimaldi il quale darebbe loro sempre risposte poco evasive, promettendo che la cosa verrà sistemata al più presto.

Segnaliamo all’Eccellenza Vostra l’accaduto per gli opportuni provvedimenti non sottacendo che i nostri rappresentanti sarebbero disposti a continuare l’attività dell’Azienda dandole veste di Cooperativa.

 

Il Segretario dell’Unione

(G.B. Lippi)

 

Lo stesso problema è segnalato a proposito della Ditta Terracini, che nel dicembre 1943 vedeva ancora tra i suoi dipendenti Renato Sonnino, che verrà arrestato dalle S.S. con l’intera famiglia il 29 marzo 1944.

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 9

 

Copia

NETTO TERRACINI

Genova, 14/12/1943 XXII

Spett. BANCO DI SICILIA

GENOVA

Vi preghiamo di volerci procurare il contante necessario per metterci in grado di effettuare la paga ai nostri impiegati. 

Al riguardo vi dichiariamo:

Numero di dipendenti 7 totale come da distinta allegata. 

Periodo da pagarsi dall’1/12 al 31/12 ed inoltre gratifica natalizia e indennità di presenza.

La Ditta ha il commercio ingrosso tessuti.

Fornisce gli esercenti.

Non può procurare il contante per mancanza di merce e quindi d’incassi.

N.B. Ci riserviamo di richiederVi altro contante qualora venissero concordati degli aumenti di stipendio e salari.

Desideriamo che l’importo ci venga pagato il giorno 23 c.m. poiché nel mese di dicembre è nostro uso pagare il personale la vigilia di Natale.

Ringraziandovi.

 

p. Netto Terracini

f.to Marisa Bancalari

 

Distinta allegata:

Spett. BANCO DI SICILIA

GENOVA

 

Bancalari Maria Luisa            1059.               1059                200

Sonnino Roberto                    941                  941                 375

Orengo G.B.                         1051.95            1051.95            375

Lore’ Giuseppe                      986.60             986.60             375

Lore’ Luigi                             841.55            841.55             375

Tartara Achille                       850                  850                  375

Piccardo G.B.                         849                  849                  250

                                               ----------------------------------------

                                              6489.10          6489.10           1325

 

Totale complessivo L. 15303.20

 

                                                           p. Netto Terracini

                                                           f.to Marisa Bancalari

 

                                                                                   p.c.c. Banco di Sicilia – Sede

 

Riguardo al problema delle ditte confiscate anche le autorità lamentano di non avere disposizioni su come procedere.

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 9

 

Confederazione fascista dei lavoratori del Commercio

Unione Provinciale di Genova

Ufficio Segreteria

Genova, li 6 maggio 1944

Oggetto: Ditta ebraica Dott. Renzo Terracini – Tessuti – Via Posta Vecchia 6-7 rosso e Via S. Luca 1-3 rosso

Al capo della Provincia Genova

Si sono presentati a questa Unione gli ex dipendenti della Ditta ebraica di cui in oggetto, lamentando che fino ad oggi non sono potuti venirein possesso della somma di L. 125.000 circa di cui sono creditori per stipendi, indennità di licenziamento e rimborso spese varie fatte per conto della Ditta.

Gli stessi ci hanno riferito che le stoffe già di proprietà della DItta Teracini e sequestrate sono state poi vendute ed il ricavato L. 1.500.000 depositato all’Istituto di San Paolo.

I nostri organizzati neppure possono godere dell’indennità di disoccupazione nè possono trovare altro impiego essendo tuttora privi dei relativi documenti di lavoro che erano depositati nell’azienza.

Vi sarei pertanto grato se vorrete dare le opportune disposizione affinché questi lavoratori possano venire in possesso dei loro diritti.

Fiducioso ringrazio.

Il Segretario dell’Unione

(Dr. Mario Barbieri)

 

Segue postilla manoscritta:

Postilla

Caro Basile! Trincheri dice che non è competente, Bellei lo stesso: l’Istituto di San Paolo risponde picche. Che cosa debbo fare? Vive cordialità. Mario Barbieri

A matita, in corrispondenza della frase “Cosa debbo fare?”: Farsi furbo!

 

Le confische rappresentano peraltro occasioni di lavoro per gli Ordini professionali:

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 10

 

Confederazione Fascista dei Professionisti e degli Artisti
Unione Provinciale di Genova
Sindacato Interprovinciale Fascista Ragionieri

Genova, 16 dicembre 1943

A S.E. Console Barone Basile
Capo della Provincia

A S.E. il Primo Presidente della
Corte d’Appello

Al Presidente del Tribunale

Al Vice Presidente del Consiglio
Provinciale delle Corporazioni

GENOVA

Avuto presente la disagiata situazione in cui sono venuti a trovarsi i ragionieri professionisti di Genova, in questo periodo di emergenza a causa della mancanza assoluta di lavoro, mi permetto richiamare la vostra attenzione sulla imminente nomina dei Sequestratori di aziende e di beni degli ebrei; tenuto conto che tali nomine potrebbero rappresentare una attività per i nostri Camerati.
I ragionieri professionisti sono particolarmente idonei per la speciale natura di tali incarichi e per la loro appartenenza all’Albo e al Sindacato offrono speciali garanzie oltre che dal punto di vista tecnico anche da quello morale e politico.
Unisco alla presente una copia aggiornata degli iscritti all’Albo nella quale sono segnati in modo particolare coloro che ricoprono cariche nel Direttorio o nelle diverse Commissioni ed i professionisti sinistrati di cui si unisce copia

 

Il segretario interprovinciale
(Gustavo Besozzi di Carnisio)

 

Altri, che hanno perduto le abitazioni a seguito dei bombardamenti, chiedono l’assegnazione degli immobili confiscati agli ebrei.

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 9

 

Genova, 15 gennaio 1944

A S.E. il Capo della Provincia

Genova

La sottoscritta ITALIA PESSOTTO, già proprietaria della “Casa Triestina” (Parrucchiere per Signora) andata completamente distrutta, insieme alla propria abitazione, nel bombardamento aereo del 29 ottobre u.s., nella impossibilità di allogarsi convenientemente altrove, anche in rapporto alle esigenze del proprio lavoro, si permette chiedere all’E.V. di compiacersi assegnarle temporaneamente l’uso di una delle botteghe site nel Palazzo Bellinbau (Piazza della Nunziata) di proprietà di ebrei assenti da Genova.

Trattandosi di sinistrata sia nel negozio, sia nell’abitazione, confida che l’E.V. vorrà accogliere la presente istanza, alleviando così i gravi danni subiti e quelli della mancanza di lavoro.

Con ringraziamenti ed ossequi.

 

Pessotto Italia

Genova – Via San Luca n. 2 piano 3 int. 12

 

Particolare attenzione viene riservata al sequestro di opere d’arte e ai beni di notevole interesse culturale.

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 6

 

Regia Prefettura di Genova

Il Capo della Provincia

Viste le disposizioni emanate dalle Superiori Autorità in merito agli appartenenti alla razza ebraica ed ai loro beni;

visto che il sig. Beer Alberto, di razza ebraica, abitante a Chiavari in Corso Giannelli è proprietario di una biblioteca di notevole interesse culturale;

Visto l’art. 19 del T.U. della legge Com.le e Prov.le;

DECRETA

La biblioteca di cui sopra è sottoposta a sequestro e ne è nominato sequestratario la Società Economica di Chiavari e per essa il bibliotecario Prof. Ugo Oxilio.

 

Il Capo della Provincia

Basile

 

Genova, 30 dicembre 1943 XXII

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 6

 

Società Economica di Chiavari

Chiavari, li 13 – 1° - 1944 XXII

Oggetto: Sequestro biblioteca del sig. Beer Alberto

All’Eccellenza il Capo della Provincia di Genova

Per conoscenza al Sig. Commissario Prefettizio del Comune di Chiavari

In ottemperanza all’incarico da Voi conferitomi, con decreto in data 30 dicembre 1943, di sequestratario per la Società Economica di Chiavari, della Biblioteca del Sig. Beer Alberto, di razza ebraica, mi recai, il giorno 8 gennaio, unitamente al Sig. Commissario Prefettizio di Chiavari, Rag. Giorgi Antonio,nell’appartamento del suddetto sig. Beer, requisito dal Comando Tedesco ad uso abitazione.

Ivi constatammo che in una stanza, adibita a studio, si trovavano tre grandi armadi – librerie a vetro, che riscontrammo essere completamente vuote. Né ritrovammo in detto appartamento alcun libro, ad eccezione d’una quarantina di romanzi popolari ed altre pubblicazioni moderne, contenuti in un piccolo armadio a vetri d’una camera da letto.

Considerato pertanto che questi pochi libri, soli esistenti nell’abitazione dell’avv. Beer, non meritano la qualifica di “notevole interesse culturale” a cui accenna il Vostro decreto, né altrimenti di libri di rara edizione; su conforme parere del locale Comando Tedesco, non ritenni opportuno procedere al loro sequestro.

Tanto Vi rendo noto, in adempimento del mandato affidatomi; mentre con considerazione mi sottoscrivo.

 

Il Bibliotecario

Prof. Ugo Oxilio 

 

 

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 6

 

Comune di Portofino

Provincia di Genova

Portofino, li 7/1/44 XXII°

Alla Prefettura Genova

Oggetto: Requisizione opere d’arte di proprietà ebraica.

Non sono pervenute denuncie di opere d’arte appartenenti ad israeliti.

Il solo ebreo conosciuto residente in questo Comune è il signor Foligno Giulio fu Moise, già regolarmente censito negli elenchi comunali.

 

Il Commissario Prefettizio

 

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Ultimo aggiornamento: 09/05/2025