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Archivio di Stato di Genova

La persecuzione

Nei territori della nascente Repubblica Sociale Italiana appare subito evidente l’impossibilità di contenere gli eccessi delle truppe tedesche, che rifiutano di coordinarsi con i fascisti italiani. Già a metà settembre le S.S. pongono in essere i primi eccidi di ebrei italiani, che una disposizione interna della polizia tedesca assoggetta alla deportazione. Il 16 ottobre il rastrellamento del ghetto di Roma porta alla cattura di quasi tutta la Comunità ebraica, oltre 1250 persone, di cui più di 1000 inviata nel campo di sterminio di Auschwitz. Intanto, ai capi delle Provincie vengono imposti numeri sempre più alti di lavoratori coatti da mandare in Germania, mentre i militari catturati dopo l’8 settembre che rifiutano di combattere con i nazifascisti si vedono negare lo status e le garanzie di prigionieri di guerra, ricevendo la denominazione di Internati Militari Italiani.

Tra il 2 e il 3 novembre si consuma l’inganno che porterà alla deportazione di molti dei componenti della Comunità ebraica di Genova, e di cui è testimone Massimo Teglio:

«Il 2 novembre arrivai a Genova nella tarda mattinata (…) Tornato <al tempio> verso le diciannove, fui assai sorpreso di trovare il portone chiuso, in quanto il coprifuoco cominciava solo alle 20. Fu il portinaio, terrorizzato, a raccontarmi ciò che era successo durante la mia assenza. I tedeschi avevano costretto il custode, sotto la minaccia di ammazzare i bambini, a indicare loro il posto dove erano nascosti i registri della Comunità. Guidati dallo stesso custode, i soldati erano così venuti nel palazzo dove abitavo e avevano prelevato tutti i documenti (…). Durante tutta la notte ebbi modo di notare un certo movimento di automobili; solo più tardi compresi che si stava preparando la trappola per il giorno seguente. Infatti, la mattina presto la domestica venne ad avvertirmi che i tedeschi stavano perquisendo le case attorno al tempio; ma in effetti erano andati solo in quella della signora Rossi-Serotti, moglie di un funzionario della “Esso Standard”, la quale, cercando di avvertire gli ebrei di non avvicinarsi al Tempio (pur avendo nascosto in casa il figlio, disertore della R.S.I.!), aveva finito per dirlo anche alla interprete delle S.S., la quale l’aveva denunciata. (…) Io aspettai un po’, poi uscii dal portone con la maggior disinvoltura possibile e mi avviai indisturbato verso Circonvallazione a Monte. Appena vidi un bar, cominciai a fare qualche telefonata agli ebrei genovesi che ritenevo maggiormente in pericolo. Quella sera stessa, intanto, tutti gli arrestati venivano tradotti nel carcere di Marassi, e tra questi c’era anche il Rabbino Pacifici. La signora Rossi-Serotti, invece, veniva rilasciata grazie all’interessamento della “Esso”. Quanto a me, cambiai immediatamente abitazione, trasferendomi in un appartamento semi-sinistrato in via Assarotti, di proprietà di mio suocero» (Brizzolari, pp. 306-307).

Nonostante i tentativi del cardinale Boetto di ottenerne la liberazione, il Rabbino Riccardo Pacifici, guida spirituale non solo della Comunità di Genova ma anche degli internati del campo di Ferramonti di Tarsia, viene deportato ad Auschwitz e qui ucciso il giorno stesso del suo arrivo, l'11 dicembre 1943. Stessa sorte tocca alla moglie, Wanda Abenaim, arrestata a Firenze, dove il marito aveva cercato di metterla al sicuro. Si salvano invece i loro due figli, Raffaele ed Emanuele, nascosti grazie all’interessamento di don Francesco Repetto nel collegio delle suore di Santa Marta a Settignano.

Riccardo Pacifici

Wanda Abenaim

Oltre 250 uomini e donne della Comunità Ebraica di Genova vengono rinchiusi nel carcere di Marassi, in quello di San Vittore a Milano, internati a Fossoli e infine deportati ad Auschwitz. Solo venti di loro sopravvivono.

Il 14 novembre l’assemblea dei rappresentanti fascisti riunita nel Congresso di Verona approva il programma poi noto come Manifesto o Carta di Verona, che nega agli ebrei anche il riconoscimento della cittadinanza italiana.

6. - La religione della Repubblica è la cattolica apostolica romana. Ogni altro culto che non contrasti alle leggi è rispettato.

7. - Gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri. Durante questa guerra appartengono a nazionalità nemica.

Manifesto di Verona

Il 30 novembre Guido Buffarini Guidi, Ministro dell’Interno della Repubblica Sociale Italiana, emana l’Ordine di Polizia n. 5, che decreta l’ordine di arresto per tutti gli ebrei, anche se discriminati, il loro internamento in campi provinciali e nazionali, il sequestro dei loro beni.

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 10.

 

<30 novembre 1943>

Capo Provincia Genova
30° SCSC 4 144 TF I 1715. Capi Provincie libere

Genova Imperia Spezia

N° 5 comunicasi per la immediata esecuzione la seguente ordinanza di Polizia che dovrà essere applicata in tutto il territorio di codesta Provincia:
1° Tutti gli ebrei anche se discriminati a qualunque nazionalità appartengano e comunque residenti nel territorio Nazionale debbono essere inviati in appositi campi di concentramento. Tutti i loro beni mobili ed immobili devono essere sottoposti ad immediato sequestro in attesa di essere confiscati nello interesse della Repubblica Sociale Italiana la quale li destinerà a beneficio degli indigenti sinistrati dalle incursioni aeree nemiche punto.
2° Tutti coloro che nati da matrimonio misto ebbero in applicazione delle leggi razziali italiane vigenti il riconoscimento di appartenenza alla razza ariana devono essere sottoposti a speciale vigilanza degli organi di polizia. Sia per intanto concentrati gli ebrei in campi di concentramento provinciali in attesa di essere riuniti in campo di concentramenti speciali appositamente attrezzati punto Ministro Interno Buffarini.

 

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 10.

 

Genova, 3 dicembre 1943 XXII

Copia telegramma

Capo Provincia Genova
30° SCSC XX 4 144 TF I 1715. Capi provincie libere Genova Imperia Savona Spezia

NR 5 comunicasi per immediata esecuzione la seguente ordinanza di Polizia che dovrà essere applicata in tutto il territorio di codesta Provincia:
1° Tutti gli ebrei anche se discriminati a qualunque nazionalità appartengano e comunque residenti nel territorio Nazionale debbono essere inviati in appositi campi di concentramento. Tutti i loro beni mobili ed immobili devono essere sottoposti ad immediato sequestro in attesa di essere confiscati nello interesse della Repubblica Sociale Italiana la quale li destinerà a beneficio degli indigenti sinistrati dalle incursioni aeree nemiche.
2° Tutti coloro che, nati da matrimonio misto, ebbero in applicazione delle leggi razziali italiane vigenti il riconoscimento di appartenenza alla razza ariana devono essere sottoposti a speciale vigilanza degli organi di polizia. Siano per intanto concentrati gli ebrei in campi di concentramento provinciali in attesa di essere riuniti in campi di concentramento speciali appositamente attrezzati.

 

Ministro Interno Buffarini.

 

Il 10 dicembre si conferma che l’ordine di rinchiudere gli ebrei nei campi di concentramento riguarda tutti gli ebrei “puri” italiani e stranieri sotto i 70 anni di età, mentre ne restano escluse per il momento le famiglie miste.

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 10.

 

Ministero dell’Interno
Direzione generale della P.S.

Divisione A.G.R. – Sez. 2.a

Roma, 13 dicembre 1943 – XXII

Capi provincie non occupate
Questore Roma
e p.c. Ministero Interno
Direzione Gen. Demorazza SEDE

Oggetto: Ebrei

Si ripete per lettera il telegramma circolare n. 442/57460 in data 10 corrente:
“In applicazione recenti disposizioni, ebrei stranieri devono essere assegnati tutti at campi concentramento. Uguale provvedimento deve essere adottato per ebrei puri italiani, esclusi malati gravi et vecchi oltre anni settanta. Sunt per ora esclusi i misti et le famiglie miste salvo adeguate misure vigilanza”.

Pel capo della Polizia

 

Il 15 gennaio 1944, su richiesta delle S.S., il Capo della Provincia di Genova Basile chiede al Questore di Genova l’elenco dei nominativi degli ebrei rinchiusi nelle carceri o nei campi di concentramento della Provincia, ricevendo il giorno dopo l’elenco degli internati o destinati al Campo di Calvari di Chiavari.

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 10.

 

Fonogramma

15/1/1944 – XXII

Questore Genova

114 Gab. A richiesta del Comando SS. Prego trasmettere entro domani a questa Prefettura elenco nominativo in duplice copia degli ebrei che sono stati finora fermati dalle Autorità Italiane di polizia e che trovansi in carceri od in campi di concentramento della Provincia.

 

Capo Provincia Basile

 

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 9

 

Questura di Genova

Divisione Gab.

Fonogramma in copia urgentissimo

Genova, 16 gennaio 1944

Alla Prefettura di Genova

In relazione al fonogramma in riferimento, si trasmette un elenco nominativo – in duplice copia – degli ebrei internati nel Campo di Concentramento di Calvari di Chiavari e di quelli detenuti nella locale guardina, in attesa di essere trasferiti nel predetto Campo.

 

Il Questore

F.to Bigoni

 

Prima di eseguire le disposizioni e consegnare gli ebrei al Comando delle S.S., Basile chiede ulteriori istruzioni, che riceve invariate dal capo della Polizia.

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 10.

 

Telegramma

 

16 gennaio 1944 – XXII

1°) Ministero Interno – Gabinetto

Verdi 8 – Brescia

2°) Ministero Interno – Gabinetto – Roma

3°) Polizia – Roma

Nr. 144 – Insistendo su quanto ho già comunicato telefonicamente chiedo istruzioni per eseguire aut meno invito ricevuto da Comando locale SS. di consegnare entro il 25 prossimo nelle carceri di Marassi at disposizione del detto Comando ebrei che comunque trovansi in carcere per ordine Autorità italiane di polizia et quelli che secondo disposizioni codesto Ministero sono stati riuniti in campo attrezzato all’uopo alt.

 

Capo Provincia Basile

 

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 10.

 

23.1.44

15° SCSC Roma 439175 58 TF 22 2345. Capo provincia Italia libera

1412/442 Richiamando precedenti disposizioni informasi che ebrei puri italiani et stranieri devono essere inviati campi di concentramento. Verranno interessate autorità centrali germaniche per direttive intese assicurare permanenza ebrei campi italiani. Provvedimento est per ora sospeso per famiglie miste. Circa sequestro beni mobili et immobili saranno emanate at iniziativa Ministero Finanze opportune norme regolamentari.

 

Capo Polizia Tamburini.

Ore 15.35

 

ASGe, Prefettura di Genova – Gabinetto (RSI), n. 35 fasc. 10.

 

Originale inviato in Questura

23.1.44

Copia di telegramma

Capo Provincia Genova

40 SC Sede di Campagna 197 53 22 1520 CTA a tutti i capi Provincia et per conoscenza al vice capo Polizia Roma.

416 Pregasi prendere accordi con autorità locali germaniche alle quali vanno spiegate le disposizioni impartite per ordine del Duce alt conseguentemente fate affluire campo concentramento tutti gli ebrei anche se discriminati alt Comunicate accordi raggiunti alt

Tamburini capo Polizia

 

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Ultimo aggiornamento: 09/05/2025