La Casa delle Compere e dei Banchi di San Giorgio è forse l’istituzione genovese più conosciuta a livello mondiale. Durante i quattro secoli della sua esistenza (1407-1805) ha combinato alcune prerogative proprie dello stato (fiscalità, debito pubblico, sovranità territoriale) con l’esercizio di un’attività finanziaria iniziata nel 1408 con un banco pubblico di deposito, giro e credito, che fu il primo del suo genere. Questa duplice convergenza di funzioni diverse ma non incompatibili ha plasmato un ente unico e multiforme nel quale si sono ravvisati di volta in volta i connotati di uno stato, un prototipo delle odierne società per azioni, un embrione di banca centrale, una fucina di tecniche finanziarie. L’archivio formatosi durante la lunga esistenza della Casa di San Giorgio ci è pervenuto sostanzialmente intatto e costituisce, con oltre 40.000 unità tra registri, filze e faldoni, una documentazione di eccezionale valore per la storia politica, socio-economica e finanziaria. Conservato presso l’Archivio di Stato di Genova, è stato oggetto di una schedatura analitica integrale, portata a termine grazie al lavoro diretto dal prof. Giuseppe Felloni e oggi consultabile on line attraverso il sito La Casa di San Giorgio.
Sul sito di Giuseppe Felloni si può consultare la rassegna stampa dei giornali italiani e stranieri che tra il 27 novembre 2008 e il 3 maggio 2009 hanno dato risalto alle ricerche del prof. Felloni, che hanno dimostrato che il Banco di San Giorgio è stato il primo istituto bancario di tipo moderno fondato in Europa.
1408
Il primo libro mastro del Banco di San Giorgio

AS GE, San Giorgio, Bancorum, 17,07204.
Subito dopo la sua istituzione e per consentirgli di superare più facilmente le ristrettezze del mercato monetario, l’ufficio dei Protettori delle Compere di San Giorgio fu autorizzato a gestire un banco "pubblico", che aprì gli sportelli nel marzo 1408. La natura "pubblica" del banco consisteva nel fatto che i Protettori si erano impegnati ad osservare le disposizioni governative in materia di corso delle monete, orario di lavoro e servizio a favore di qualunque operatore della piazza genovese. La sua importanza straordinaria sta nel fatto che fu il primo caso in Europa di una banca di deposito, giro e credito, ossia di un istituto di credito di tipo moderno.
Nell’ordinamento contabile del banco, il registro fondamentale era costituito dal mastro, che però aveva bisogno come supporto di un secondo registro contenente la documentazione di base e compilato quotidianamente, il giornale. In questo libro ci si limitava infatti a registrare le singole transazioni a mano a mano che i clienti si presentavano allo scriba e disponevano del proprio denaro depositandolo, prelevandolo o girandolo ad altri. Nel mastro, le medesime partite venivano prese in considerazione in un secondo tempo, classificate per natura e scritte con cura nei due conti interessati; ciò consentiva al banco di conoscere immediatamente la situazione contabile di ciascun cliente e di verificare che non avesse prelevato più del deposito.
Il mastro del 1408, anno del primo esercizio del banco di San Giorgio, è costituito fondamentalmente dai conti correnti dei clienti, in cui si segnavano in dare i prelievi e i giri conto ad altri e in avere i versamenti e i bonifici da terzi, e da un lunghissimo conto cassa ove si annotavano rispettivamente le entrate in dare e le uscite in avere. Il registro, come tutti quelli che gli succederanno sino alla soppressione del banco di San Giorgio, era tenuto rigorosamente in partita doppia. I conti dei clienti erano disposti sulle due metà verticali della medesima pagina, con il dare a sinistra e l’avere a destra. Il titolare del conto era nominato in testa al dare con la data della prima operazione e sulla medesima pagina potevano anche iscriversi due o tre conti; se a un certo punto lo spazio non bastava più, il conto veniva chiuso annotando nella sezione minore il saldo (in modo da pareggiare dare e avere) e iscrivendolo nella sezione opposta di un nuovo conto, intestato al medesimo titolare e aperto in una pagina nuova.





