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Archivio di Stato di Genova

La famiglia Polacco

Athos e Iride Polacco, Amalia Donetti

Athos Polacco, figlio di Samuele e Amalia Donetti, nasce a Genova il 27 luglio 1917. Arrestato nell’ottobre del 1944 a S. Siro di Struppa da un posto di blocco delle Brigate nere, con l’accusa di essere antifascista, viene riconosciuto come appartenente alla razza ebraica. La madre e la sorella Irene, recatesi al comando per chiedere la sua liberazione, vengono fermate dalle SS, che non si accorgono della presenza della giovane Renata. Renata riuscirà a evitare la deportazione, restando nascosta, insieme con il fratello Dante. Athos riesce a salvarsi lavorando nell'ufficio di custodia dei beni dei detenuti (Casazza, p. 83). Amalia e Iride vengono uccise nel campo di concentramento di Ravensbrueck.

Iride Frida Polacco

Athos Polacco

Amalia Donetti

 

ASGe, Corte d’Assise Speciale, n. 30, fasc. 39, c. 45

 

L’anno millenovecentoquarantasei addi 27 aprile davanti a me Funzionario di P.S. della Questura di Genova D’Aversa Giuseppe è presente POLACCO Renata in Ferrea nata a Genova il 3 giugno 1920 residente a Genova in via Trento n. 1/22 scala D. prof. Casalinga che dichiara quanto segue:

Nell’ottobre 1944 a S. Siro di Struppa veniva catturato da elementi della b.n. del 2° battaglione e precisamente del posto di blocco della Doria, mio fratello Athos imputato in un primo tempo di antifascismo. Le medesime b.n. accertarono in seguito che mio fratello era di razza ebraica. Allo scopo di portare aiuto io, mia madre e mia sorella si andò dal comando del posto di blocco a perorare la causa di mio fratello. Preciso che quando si arrivò vennero interrogati solamente mia madre e mia sorella mentre io in disparte attendevo. Nel mentre, arrivarono elementi della S.S. nel frattempo avvertiti, i quali visto che mio fratello apparteneva alla razza ebraica lo prelevarono portandosi anche mia madre e mia sorella. Io non venni catturata per pura combinazione e appena libera mi misi al riparo in quanto temevo di essere ricercata. Prima che i tedeschi portassero alla Casa dello Studente i miei parenti essi in unione alle b.n. operarono una perquisizione al mio domicilio. Dato che i tedeschi non sapevano dove si trovava la mia abitazione in Aggio andarono a prelevare il parroco del posto e minacciandolo si fecero indicare il luogo. Detto parroco fu presente alla prima perquisizione e i tedeschi asportarono una radio, dei preziosi e del denaro il tutto per un valore imprecisato ma molto rilevante in quanto tra i preziosi vi erano degli oggetti di valore artistico. Io personalmente non ho visto, ma dietro le indicazioni fornite dai contadini del luogo ho saputo che successivamente le b.n. operarono in casa mia tre o quattro perquisizioni asportando ogni volta del materiale e precisamente: materassi, indumenti vari, diversa biancheria, un aspirapolvere, una forte quantità di filati, un fonografo, una macchina da scrivere e un’abbondante quantità di scatolame vario il tutto per un valore molto rilevante.

Dei miei parenti ossia di mia madre Donetti Amalia, di mia sorella Iride e di mio fratello Athos non ho ricevuto ancora oggi alcuna notizia in quanto da quando furono presi essi vennero avviati al campo di concentramento in Germania da dove non sono ancora ritornati. Delle brigate nere che si distinsero nei fatti di cui sopra posso citare le b.n. Sanguineti, Carioti Fulton, S. Germano e altri che potrei riconoscere di vista. Da quel momento e fino alla liberazione io e mio fratello Dante dovemmo stare nascosti in quanto eravamo ricercati dai nazifascisti. Successivamente le b.n. operarono un’altra perquisizione in un appartamento sito in Aggio e anche qui asportarono tutto ciò che vi era di buono e in particolare portarono via tessuti, filati, abiti e indumenti vari. Questo locale lo si aveva più che altro come un magazzino dato che la mia famiglia esercita il commercio in tessuti vari. Quando venne catturato mio fratello ricordo che insieme a lui vennero fermate altre persone che in seguito vennero rilasciate oppure arruolati in qualche corpo repubblichino.

Letto confermato e sottoscritto.

 

Il funzionario di P.S. Giuseppe D’Aversa.

Renata Polacco in Ferrea

 

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Ultimo aggiornamento: 09/05/2025